Roma, Italia – E intanto servono 200 milioni…
Sempre più in difficoltà, e futuro ancor più incerto: questa è Alitalia oggi. E sempre oggi lo sottolinea anche Gianni Dragoni su “Il solo 24 ore”, quando scrive che è allo studio un piano per reperire nell’immediato 200 milioni di Euro, cifra che consentirebbe all’ex-compagnia di bandiera di tenere in positivo il patrimonio, e sopra le soglie di legge. Sembra che la recapitalizzazione dell’azienda sia da escludere perché sia Unicredit che Intesa San Paolo, che sono tra i maggiori azionisti, non intenderebbero immettere ulteriore liquidità e questo impedirebbe anche ad Ethiad di poter portare denaro fresco. Un’ulteriore iniezione impossibile da fare poiché per il vettore aereo emiratino significherebbe superare la soglia del 49,9 % delle azioni, vietata dall’Unione europea (non essendo una compagnia europea). La via che si sta studiando in Alitalia è quella di chiedere ai creditori di trasformare i loro crediti in strumenti partecipativi.
Ci sarà il loro consenso a questo swap in mancanza di un piano industriale aggiornato e credibile?
Nel frattempo l’ad Cramer Ball chiede ai lavoratori ulteriori sacrifici che porterebbero portare, oltre alla riduzione delle retribuzioni medie, anche a riduzioni di posti di lavoro.
(Avionews)