Con la rottura del monopolio saranno due i soggetti con cui si confronteranno gli utilizzatori dei brani. D’Atri (SoundReef): servono regole comuni con Siae
Nel gennaio 2017 uscirà sul mercato discografico un album congiunto di Fedez e di J-Ax. Il primo artista, però, per quella data sarà passato a SoundReef, mentre il secondo sarà ancora legato alla Siae per la gestione dei diritti d’autore. Si pone, quindi, un bel problema pratico per la rottura del tradizionale monopolio Siae e l’arrivo della concorrenza.
Cosa accadrà? Davide d’Atri, fondatore e ceo di SoundReef, risponde così a ItaliaOggi: «Gli utilizzatori dei diritti d’autore dell’album avranno bisogno di una licenza SoundReef e di una licenza Siae. SoundReef sta lavorando per cercare di far capire alla Siae che c’è bisogno di nuove regole comuni per non penalizzare l’utilizzatore».
Insomma, a quanto pare, finché non verranno riscritte le regole, ci sarà un bel caos nella gestione dei diritti d’autore con la rottura del monopolio Siae. Da un lato, come per la canzone di Fedez e J-Ax Vorrei ma non posto, tormentone dell’estate 2016, gli aventi diritto sono otto. E «noi di Siae continueremo a raccogliere il diritto d’autore e a ripartirlo a tutti gli aventi diritto che tuteliamo, incluso J-Ax», dice Matteo Fedeli, direttore divisione musicale di Siae, nel corso di una intervista su Soundsblog, «mentre il problema si porrà più che altro sul lato utilizzatori (soprattutto nel caso di eventi live, ndr) che dovranno necessariamente confrontarsi con due soggetti per poter pagare i diritti per i brani di quell’album.
Siae, attraverso la credibilità della sua rete, non ha problemi a incassare. Probabilmente sarà più difficile per chi è appena entrato sul mercato. SoundReef riuscirà a controllare un localino di un paesino sperduto che suona una canzone di Fedez? Sono molto curioso di capire che succederà. Siae stipula circa 1,2 milioni di contratti di licenza all’anno con oltre 500 mila utilizzatori sul territorio, e controlla oltre 35 mila eventi musicali a settimana, rendicontando il repertorio suonato in ciascuno. Peraltro Fedez non è solo autore, ma anche editore attraverso la Zedef srl, rimasta in Siae. E quindi nel 2017 potrà fare un confronto fra quanto guadagna con le quote editoriali in Siae e quanto incasserà attraverso SoundReef per la parte da autore».
Tutto ciò, ovviamente, significa concorrenza, rispetto al monopolio e alla mancanza di confronti, della monarchia Siae. «Raramente nell’industria della musica si erano sentite due società competere per chi paga meglio gli autori», commenta d’Atri di SoundReef, «e sarà auspicabile trovare regole comuni. Noi di SoundReef siamo disponibili a valutare di lasciare in Siae la raccolta dei compensi e delle informazioni se la Siae può impegnarsi a farci avere tali compensi e informazioni in tempi rapidi all’utilizzo. Vorremmo inoltre chiarire che la Siae ha un aggio che va dal 3 al 23%. L’aggio di SoundReef va dal 3 al 25%. Non c’è differenza sostanziale. Infine, Fedeli sbaglia quando dice che le edizioni di Vorrei ma non posto di proprietà della Zedef saranno gestite dalla Siae. Poiché dal 1° gennaio 2017 saranno gestite da SoundReef».
Come diceva quella frase di Mao? «Grande è la confusione sotto il cielo: la situazione è eccellente».
di Claudio Plazzotta, ItaliaOggi