Riparte l’iter del ddl Editoria. Riprende oggi nell’aula della camera l’esame del ddl Editoria. Il testo, già approvato in prima lettura da Montecitorio e poi modificato durante l’iter al senato, introduce novità nel settore dell’editoria, a partire dal tetto agli stipendi Rai, fissato a 240 mila euro annui. Inoltre, viene istituito il Fondo per il pluralismo e l’innovazione presso il ministero dello Sviluppo economico e viene attribuita al governo la delega per ridefinire la disciplina sui contributi pubblici, e le norme sui prepensionamenti dei giornalisti e sul Consiglio dell’Ordine. La maggioranza punta a una approvazione rapida del ddl da parte di Montecitorio: le previsioni, viene spiegato dal Pd, sono di un esame tranquillo del provvedimento, che non dovrebbe subire ulteriori modifiche. Per quanto riguarda il fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, è destinato anche alle radio e tv locali, oltre che alle imprese editoriali costituite da cooperative e istituti no profit. Il Fondo sarà alimentato dalle risorse per il sostegno all’editoria quotidiana e periodica e per le emittenti locali. È inoltre previsto l’uso di una quota, fino a 100 milioni di euro annui per il periodo 2016-2018, delle eventuali maggiori entrate da canone Rai in bolletta. Fra i requisiti per accedere ai contributi pubblici, l’edizione della testata in formato digitale, anche in parallelo con la carta. L’ammontare del contributo pubblico dipenderà dal numero di copie annue vendute e dagli utenti unici raggiunti, oltre che dal numero di giornalisti assunti. Per quanto riguarda il tetto agli stipendi Rai, il limite massimo delle retribuzioni è fissato a 240 mila euro all’anno. La riforma prevede anche una riduzione delle risorse assegnate nel Fondo per l’Editoria alle imprese che danno stipendi superiori a 240 mila euro. Per l’Ordine dei giornalisti si prevede che i componenti del consiglio nazionale siano 60, mentre il ddl delega il governo ad adottare entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge criteri più stringenti per il ricorso ai prepensionamenti dei giornalisti e a rivedere l’attuale procedura sugli stati di crisi. Nella delega c’è anche la parte relativa alle liberalizzazioni: il governo dovrà incentivare gli investimenti nell’innovazione digitale, assegnare finanziamenti a progetti innovativi, liberalizzare la vendita dei prodotti editoriali e gli orari di apertura dei punti vendita, incentivare sul piano fiscale gli investimenti pubblicitari su quotidiani, periodici, radio e tv locali.
Netflix, voci di interesse della Disney. Il titolo del colosso Usa dei servizi video in streaming Netflix in evidenza ieri a Wall Street, sulla scia delle voci che la società potrebbe diventare un target per il colosso dei media Walt Disney. La settimana scorsa si è fatto il nome di Disney per un suo possibile interessamento a Twitter. Ieri William Power, un analista del fondo Baird, in una lettera ai suoi clienti, ha fatto sapere che Netflix potrebbe diventare un target «di Disney, Apple, o qualcun altro».
Interni presenta la sua prima iniziativa editoriale dedicata a Città Del Messico. Interni, il magazine Mondadori di interior e contemporary design diretto da Gilda Bojardi, da rivista cartacea si è trasformato in un sistema integrato di comunicazione internazionale che questo mese lancia le sue prime iniziative editoriali dedicate a Città del Messico. Si tratta del numero monografico «United Mexican Design» e della Guida «Design Guide Mexico City/Milano», che hanno lo scopo di aiutare il visitatore straniero a districarsi in una megalopoli di quasi 21 milioni di abitanti attraverso itinerari culturali design oriented. Per entrambe le pubblicazioni, che sono bilingue spagnolo/inglese, è prevista una tiratura speciale di 10 mila copie distribuite a Città del Messico nel circuito di librerie, musei, scuole, gallerie, showroom e hotel. La monografia e la guida verranno inoltre presentate ufficialmente oggi presso l’ambasciata italiana e il 7 ottobre al Museo Soumaya, con architetti, operatori e cultori del progetto.
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