di Cesare Lanza
Vogliamo scommettere che Donald Trump, se conquisterà la Casa Bianca, non sarà affatto quel pazzo e odioso presidente che (quasi) tutti temono? Anzi, che probabilmente sarà un buon leader, energico e concreto, come fu Reagan, che era stato accolto con scetticismo simile, anche se non ugualmente violento? Purtroppo formulo la mia scommessa, materno che non riusciremo a verificarne l’esito, se alla fine – come assicurano i sondaggi-vincerà Hillary Clinton. E ci rassegneremo a questa incredibile commedia americana con Bush padre che lascia il posto a Bush figlio e Clinton moglie che succede a Clinton marito. (In futuro alla presidenza vedremo anche Michelle Obama e mi consolerò, pensando fin da ora che è più meritevole, e simpatica, di tutti). Credo comunque di vedere imparzialmente e oggettivamente i difetti di tutti e due i candidati. Hillary è bugiarda, gelida, avida di potere, calcolatrice, spesso associata a trame oscure e legata al potere, a prescindere. Trump è arrogante, prepotente, razzista, minaccioso, presumibilmente incompetente. Donald accusa l’avversaria di disonestà, Hillary mette il dito sul populismo retorico e sull’inesperienza temeraria dell’antagonista. Quasi tutte le accuse dei due rivali hanno validi fondamenti, persuasive motivazioni. E allora? Premesso che avrei preferito un candidato terzo, senza pesanti ombre sulla groppa, opto per Trump per due motivi. Il primo è che detesto i pregiudizi, il secondo è che Donald rappresenta una novità da scoprire, anche se rischiosa. Ma avete visto con quanta prudenza Trump è andato a esprimersi nel Messico contro cui tuonava? Mentre Hillary ci riporterebbe, con certezza, tutto ciò che abbiamo detestato. Cosa metto in palio? Il giudizio dei lettori più che mai, questa volta. Ma nessuna posta, nessuna quota: se è vero che la fine è già nota.
di Cesare Lanza, La Verità