Invecchiamento della popolazione e calo dei consumi tracciano un nuovo identikit per i bevitori: iniziano quando hanno in media 19 anni e mezzo, 6 su 10 ogni giorno, accompagnandolo al cibo (58%) e prediligendo tra i luoghi di consumo casa propria
Il mondo del vino cambia volto, perché la popolazione invecchia, cambiano le occasioni e i luoghi di consumo, complice la crisi le motivazioni economiche frenano i consumi, si stanno radicalizzando nuovi atteggiamenti alimentari come il salutismo e la competizione crescente con gli altri alcolici. Risultato: il vino da alimento è diventato bene voluttuario e, di conseguenza, i consumi calano.
Winenews, agenzia quotidiana di comunicazione sul mondo del wine&food, ha fatto un sondaggio tra oltre un migliaio di estimatori di questa bevanda, che è parte della cultura italiana, e tracciato l’identik dei consumatori di vino in Italia. Bevono vino da quando hanno in media 19 anni e mezzo, 6 su 10 ogni giorno, accompagnandolo al cibo (58%) e prediligendo tra i luoghi di consumo casa propria (il 79%, ma il 65% ama farlo quando è a pranzo o a cena fuori casa, e il 50% in occasione di eventi e degustazioni del mondo del vino).
Nonostante il calo del consumo degli ultimi decenni, giunto a 35 litri a testa all’anno, il vino continua ad essere bevuto da un italiano su due. Per il 94% degli appassionati è una bevanda che fa parte della cultura italiana e della tradizione, solo il 5% lo considera uno status symbol e sono ancora meno quelli per i quali rappresenta solo una semplice bevanda alcolica (1%).
Il 63% beve vino ogni giorno e lo fa da un’età media più alta rispetto al passato (19 anni e mezzo), considerando anche che livello di istruzione, matrimonio e nascita dei figli, per esempio, coincidono con un consumo più consapevole (per il 74%). La stagionalità continua ad influenzare il consumo di vino – a partire dalla tipologia consumata (84%), dal luogo in cui lo si fa (9%) e dalla cerchia di persone con cui lo si fa (7%) – ma in percentuale minore rispetto al passato (per il 42% il vino è ormai una bevanda destagionalizzata). 8 appassionati su 10 non bevono solo vini prodotti nella regione in cui vivono, ma assaggiano anche vini provenienti da altri territori (79%), preferendoli a quelli che provengono dall’estero (51%).
La tradizione resiste soprattutto a tavola, visto che più della metà dichiara di consumare vino accompagnandolo con il cibo (58%). Le mura domestiche restano, per il 79%, il luogo prediletto dove bere vino, seguite da pranzi e cene consumati fuori casa (65%). Assaggiare invece più vini diversi quando si partecipa a evento o a una degustazione piace molto (50%), mentre i luoghi tradizionalmente legati al suo consumo, come le enoteche ed i wine bar, sono indicati solo all’ultimo posto (15%).
Repubblica