La decisione sui ricorsi di Imh, Della Valle e Pirelli rinviata a dicembre e alla giustizia ordinaria. Miccichè verso la vicepresidenza. Unica lista per la minoranza
Con l’opas di Urbano Cairo su Rcs andata a segno e con le azioni della casa editrice ormai consegnate al nuovo proprietario che ha già provveduto a insediarsi in cda assumendo le cariche di a.d. e presidente, un intervento cautelare da parte del Tar sarebbe del tutto inutile. È questa in sintesi la conclusione a cui sono giunti i giudici amministrativi della quarta sezione dopo una discussione di oltre tre ore che ha avuto luogo in sede collegiale martedì scorso.
La decisione è stata depositata ieri e non ha concesso sponde favorevoli a Imh e ai suoi soci che avevano lanciato l’opa rivale. «Una volta conclusa l’offerta», si legge nell’ordinanza, «viene meno l’utilità e la stessa possibilità di un intervento cautelare del giudice amministrativo, che sarebbe sostanzialmente privo di oggetto, quanto all’esercizio del potere cautelare/repressivo».
Resta fissata comunque l’udienza di merito del Tar al 5 dicembre, in cui i giudici si esprimeranno in relazione all’esercizio dei poteri della Consob durante l’opas.
I giudici del Tar hanno comunque osservato che «la posizione della parte ricorrente non rimane sfornita di tutela, in considerazione dei rimedi anche cautelari che l’ordinamento riserva nella materia societaria alla sede giudiziaria ordinaria».
Ed è proprio alla magistratura ordinaria che Imh, Diego Della Valle e Pirelli si sono rivolti, contestualmente alla domanda presentata al Tar, per trovare ragione ai loro sospetti legati alle modalità con cui sarebbero stati raccolti parte dei pacchetti azionari consegnate all’opas.
A fine luglio, la procura di Milano ha in effetti avviato un’inchiesta per fare luce sugli aspetti che la cordata perdente non reputa chiari. Sarebbe stato aperto un dossier che formula due distinte ipotesi di reato: aggiotaggio e ostacolo all’attività di vigilanza.
Intanto entro ieri dovevano essere depositate le liste dei candidati per il nuovo consiglio d’amministrazione di Rcs, destinato a guidare il gruppo editoriale milanese.
L’assemblea del 26 settembre ratificherà la composizione del cda, all’interno del quale è scontata la designazione dello stesso Cairo alla guida operativa dell’azienda. L’imprenditore piemontese dovrebbe continuare ad accentrare su di sé anche la carica di presidente e proporre nomi tecnici nella propria lista di candidati. A iniziare dal banchiere Gaetano Miccichè, per molti anni dominus incontrastato di Banca Imi (oggi siede alla presidenza della banca d’affari guidata da Mauro Micillo), advisor che ha avuto un ruolo determinante per l’affermazione dell’opas contro i concorrenti della cordata Imh.
L’adesione massiccia dei fondi d’investimento alla proposta di Cairo ha di fatto rimescolato la compagine azionaria, diminuendo il flottante sul mercato. Per questa ragione, ridotti per consistenza, i fondi (rappresentati da Assogestioni) potrebbero optare per non presentare alcuna lista di candidati. Sarebbe proprio questa la ragione per cui Investindustrial, Mediobanca, Pirelli, Unipol e Della Valle hanno deciso di fare fronte comune e presentare a loro volta un’unica lista, che a questo punto se come sembra il cda sarà confermato a nove membri, punterà a conquistare tutti e tre i posti riservati alle minoranze.
Nel frattempo, a livello editoriale sta proseguendo la revisione che Cairo porta avanti dal 3 agosto, non appena si è insediato in azienda. I carichi di lavoro in Italia e Spagna sono sostenuti e in via Rizzoli circola un’ipotesi: il ritorno in azienda di Carlo Verdelli, oggi direttore editoriale per l’offerta informativa della Rai. L’ex vicedirettore del Corriere della Sera e direttore della Gazzetta dello Sport, stando a indiscrezioni, potrebbe rientrare nel perimetro della Rizzoli per prendere le redini del quotidiano sportivo che sotto la sua direzione toccò, con l’edizione che celebrava della vittoria dell’Italia ai Mondiali di calcio del 2006, i 2 milioni di copie vendute.
Il titolo Rcs ha chiuso ieri a 0,996 euro in crescita del 2,68%.
Marco Livi, ItaliaOggi