Global Business Travel Association: non c’è crisi, nel mondo la spesa per questa voce salirà a 1300 miliardi di dollari nel 2016
Sarà anche vero che l’economia della Cina rallenta, ma rallentare non vuol dire fermarsi, e l’anno scorso il Paese ha compiuto uno storico sorpasso: secondo la Global Business Travel Association, la Cina ha scavalcato gli Stati Uniti come più grande mercato del mondo per i viaggi d’affari: nel 2015 la spesa totale in spostamenti a scopo di business ha raggiunto i 291,2 miliardi di dollari in Cina contro 289,8 miliardi negli Usa. Non cresce solo il mercato cinese ma anche quello globale: nel 2015 c’è stato un aumento del 5% a mille e duecento miliardi di dollari (e si tratta proprio di miliardi, non è un refuso per milioni) e nel 2016 la Global Business Travel Association prevede un ulteriore incremento a 1300 miliardi. Da notare che l’Italia continua a figurare nella top ten mondiale con 31,6 miliardi.
È un mercato che fa gola. Una grande fetta di quei fantastiliardi serve a pagare biglietti aerei in Business o in Prima classe, che a loro volta sono la voce di bilancio più interessante per le compagnie aeree, quella con il massimo valore aggiunto. E a parte questo va considerata l’importanza economica che ha assunto il turismo cinese all’estero.
Per cogliere queste occasioni le compagnie infittiscono la rete aerea con la Cina. Il collegamento inaugurato ieri dalla Etihad fra Abu Dhabi e Shanghai con un Boeing 787-9 Dreamliner è l’ennesima tappa di questa corsa. Indirettamente ne beneficia anche l’economia italiana perché la Etihad è socia al 49% di Alitalia.
Dice Peter Baumgartner, amministratore delegato di Etihad Airways: «I nuovi servizi del Boeing 787 contribuiranno a sostenere la crescente domanda di turismo in uscita da Shanghai e dalle città limitrofe della Cina orientale. L’ulteriore capienza consentirà ai viaggiatori d’affari e ai turisti cinesi di godere dei collegamenti diretti dall’hub di Abu Dhabi su oltre 40 destinazioni per viaggi d’affari e di piacere verso le regioni del Golfo, Africa, Sudamerica ed Europa», Italia inclusa.
La Stampa