Caltagirone lascia spazio ai francesi di Suez nel capitale di Acea (il titolo), la società dei servizi ambientali controllata dal Comune di Roma. Il gruppo francese specializzato in gestione dei rifiuti e delle acque ha annunciato che intende aumentare la propria presenza nell’azienda italiana, passando dall’attuale quota del 12,5% al 23,3% grazie all’acquisto di azioni dal gruppo Caltagirone, che detiene il 15,8% di Acea.
Nella nota che dettaglia l’andamento dei conti semestrali, l’azienda transalpina spiega che la transazione dovrebbe avvenire attraverso l’emissione di nuove azioni Suez, che potrebbero rappresentare il 3,5% del capitale azionario della società francese, nel quale a questo punto salirà l’imprenditore italiano. A queste condizioni, il valore dell’operazione sarebbe di 293 milioni di euro; a ciò, la società aggiunge di essere impegnata in colloqui su una cooperazione industriale a lungo termine con Caltagirone. L’imprenditore entrerebbe dunque come socio stabile in Suez: in cambio della cessione del 10,8% di Acea sarà uno dei principali azionisti della società francese nell’energia alle spalle dei big Engie (la ex Gas de France, che ha una quota del 33,6%) e la spagnola Caixa (5,7%). Suez ha una capitalizzazione di Borsa pari a circa tre volte quella di Acea.
L’affare proietterebbe invece i francesi come primo socio privato di Acea, dietro il Comune che ha la maggioranza assoluta. Secondo il numero uno di Suez, Jean-Louis Chaussade, l’operazione di Acea sarebbe uno dei passi nella direzione di uno sviluppo verso l’Italia e la Spagna. Come riportaReuters, il manager ha sottolineato che “Roma ha grandi problemi con il trattamento dei rifiuti e un gruppo come il nostro può esser d’aiuto”. Secondo gli analisti di Websim, il quasi raddoppio della quota Suez in Acea è una “notizia positiva che evidenzia l’interesse di lungo termine di un azionista e partner industriale. Sulla base dei numeri comunicati, le azioni Acea verrebbero valorizzate 12 euro”. Websim conferma la sua raccomandazione neutrale su Acea con un target price a 14,5 euro.
La società ha per altro comunicato proprio oggi i dati sul primo semestre, con un balzo dell’utile netto a un passo da 150 milioni (+50%).
Dentro Acea, ai tempi della giunta Marino, Caltagirone e i francesi si erano trovati fianco a fianco nella battaglia per non ridurre il numero di consiglieri d’amministrazione voluta da Roma Capitale, mentre qualche anno fa tra le due parti si parlava di un possibile subentro, ma a maglie invertite: con Caltagirone a rilevare la quota che i francesi parevano sul punto di dismettere. La società è tornata recentemente al centro dell’attenzione, quando l’allora candidata sindaca Virginia Raggi disse chiaramente la sua intenzione di cambiare i vertici di Acea, con effetti sul titolo in Borsa e il manifesto risentimento degli azionisti stessi. Gli analisti di Equita notano oggi che in realtà l’approvazione delle tariffe per l’acqua da parte della conferenza presieduta dalla sindaca Raggi è avvenuta in base ai meccanismi regolatori vigenti e nel rispetto del piano economico nell’interesse di tutti gli azionisti: per la Sim milanese è “una decisione molto positiva per Acea, che riduce i rischi regolatori nell’ambito della gestione idrica, settore che vale circa il 43%” dei margini del gruppo e con essa si riduce l’incertezza legata alle elezioni.
Gli annunci sono arrivati insieme alla semestrale, con utili per Suez in crescita del 23,7% a 174 milioni e ricavi oltre le aspettative a 7,45 miliardi. Acea, ha recentemente calcolato l’ufficio studi di Mediobanca in un rapporto dedicato alle partecipate dagli enti locali, vanta risultati netti cumulati tra il 2010 e il 2014 di 560 milioni di euro.
Repubblica