Le banche finanziatrici di Rcs avrebbero potuto chiedere di rientrare anticipatamente del finanziamento fino a 352 milioni rinnovato da poche settimane, visto il cambio di controllo di via Solferino. Prima valutazione dell’Autorithy sull’esposto dei soci storici
Da una parte la battaglia a suon di esposti fino alla Procura, ma con la Consob che non vede motivi per sospendere l’offerta di Urbano Cairo, nonostante le richieste dei soci storici usciti sconfitti di fare maggior luce sui movimenti di Borsa. Dall’altra le banche che procedono d’accordo, senza mettere i bastoni tra le ruote al cambio di proprietà in Rcs, dopo il successo dell’editore alessnadrino nell’Opas che ha sconfitto la controfferta di Andrea Bonomi in cordata con Mediobanca, Della Valle, UnipolSai e Pirelli.
Tutte le banche finanziatrici di Rcs Mediagroup hanno incatti comunicato a Cairo Communication di rinunciare all’esercizio della facoltà di richiedere il rimborso anticipato del debito derivante dal contratto di finanziamento del 14 giugno 2013 (come successivamente modificato il 16 giugno scorso). Lo ha specificato la stessa società editrice precisando che la decisione degli istituiti di credito è “in ragione dell’acquisto del controllo di Rcs Mediagroup da parte di Cairo Communication”. Oggi è previsto il pagamento del corrispettivo per le azioni apportate all’offerta (pari a 0,18 azioni Cairo Communication e 0,25 euro in contanti) dell’editore alessandrino e il patron de La7 sarà ufficialmente in possesso del 48,8% del capitale di Rcs Mediagroup. Cambiando la proprietà, gli istituti avrebbero avuto modo di chiedere anticipatamente il rimborso dei debiti rifinanziati fino a 352 milioni nel giugno scorso, che vedono come maggior creditore Intesa Sanpaolo, a seguire Ubi poi Unicredit, Bpm e Bnl-Bnp intorno e infine Mediobanca.
Da oggi al 28 luglio, poi, i detentori di azioni che avessero conferito all’opa di imh hanno facoltà di ‘migrare’ verso quella di Cairo che potrebbe incrementare ulteriormente la sua quota fino a quasi il 62% di Rcs.
Ieri in tarda serata Mediobanca, per conto di Imh, ha reso noto che, a fronte dei risultati definitivi dell’offerta Imh su Rcs, “la partecipazione nel capitale sociale di Rcs riferibile all’offerta Imh è pari complessivamente a 196,76 milioni di azioni ordinarie, corrispondenti al 37,7%”.
Prima, però, era stata la battaglia legale a tenere banco: i soci storici (Della Valle, Mediobanca, UnipolSai, Pirelli) al fianco di Andrea Bonomi hanno presentato un esposto in Consob e Procura di Milano chiedendo chiarezza sui movimenti di Borsa durante il periodo delle offerte da parte di Cairo e dei fondi che hanno scelto di affidargli le azioni. Proprio su queste rivendicazioni, si è svolta una breve riunione dell’Autorità di Borsa per la quale “allo stato non ci sono i presupposti per una sospensione dell’Opas di Cairo”.
Repubblica