Vendite di auto gonfiate, e con esse le relative risultanze commerciali ed economiche. E’ sulla base di questa accusa che leautorità statunitensi hanno aperto un’indagine nei confronti della filiale Usa di FCA, promossa dalla Sec (la consob americana) e portata avanti in collaborazione con l’FBI. I cuiagenti, lo scorso 11 luglio, hanno perquisito sia la sede di Auburn Hills che le abitazioni private di nove manager dell’azienda italo americana (sono state effettuate ispezioni anche ad Orlando, Dallas e in California) potenzialmente coinvolti nell’accusa di aver “ritoccato” in alto il numero di auto vendute.
Un’accusa formulata a inizio anno dal Napleton Automotive Group, concessionario nei pressi di Chicago, che diede il via all’indagine. In particolare, il dealer puntò il dito contro unmanager FCA che gli avrebbe offerto 20 mila dollari per dichiarare vendite false su 409 veicoli. Aggiungendo che tale pratica era stata imposta anche a diversi altri concessionariaffinchè falsificassero il numero di contratti effettuati.
In soldoni, i venditori erano pagati per dichiarare vendite fittizie l’ultimo giorno del mese e cancellarle il primo giorno lavorativo successivo, prima che venisse attivata la garanzia di fabbrica. Le concessionarie fedeli, ovvero quelle che si prestavano al gioco, venivano poi ricompensate con la concessione di un numero maggiore dei modelli più richiesti dal mercato, e dunque più semplici da piazzare.
Nei mesi scorsi, FCA aveva negato ogni addebito. Accusando a sua volta il legale del Napleton di aver promosso la causa proprio mentre la sua filiale statunitense discuteva con ilconcessionario stesso la necessità che quest’ultimo rispettasse i propri impegni previsti dai contratti di concessione. La stessa FCA, giunta al record (mai riuscito prima ad alcun gruppo) del 75 esimo mese consecutivo di crescita negli Usa, ha diffuso una nota in cui conferma la propria “collaborazione con un’indagine della Sec sulle vendite di auto ai clienti finali negli Stati Uniti“, precisando che “nei propri comunicati finanziari trimestrali e annuali vengono riportati i ricavi basati sulle spedizioni a concessionari e clienti e non sulle vendite delle auto ai clienti finali“. L’indagine è ancora all’inizio, dunque ci vorrà del tempo per sapere come stanno realmente le cose.
Il Fatto Quotidiano