di Biagio Simonetta
È stata l’acquisizione dell’anno. Un colpo da 26 miliardi di dollari che può ridisegnare certi equilibri in ambito social. Microsoft non ha badato a spese pur di portarsi a casa LinkedIn. È stata la prima grande operazione firmata da Satya Nadella. Pare che il Ceo si sia impegnato in prima persona per chiudere in fretta. E oggi, a tre settimane dall’annuncio dell’acquisizione, emergono particolari che danno una ragione ben precisa all’impegno di Nadella.
Il social network per profili professionali, forte dei suoi 400milioni di utenti, ha attraversato un periodo finanziario un po’ difficile. L’ultimo trimestre del 2015 si era chiuso con un rosso pari a 8,4 milioni di dollari (2,9 milioni gli utili nello stesso periodo dello scorso anno). Incertezze che lo avevano reso più vulnerabile, scatenando una sorta di corsa all’acquisto.
Prima dell’acquisizione da parte di Microsoft, LinkedIn era finito nel mirino di altre quattro società, fra le quali Google e Facebook. In tutti e quattro i casi, però, la trattativa non si è chiusa.
A svelare i negoziati con Google e Facebook è un documento che lo stesso Linkedin ha depositato presso la Securities and Exchange Commission (Sec), la Consob statunitense. Dal documento si apprende che LinkedIn, prima della cessione a Microsoft, ha avuto colloqui con quattro società, anonimamente definite Part A, Part B, Part C e Part D.
Tre su quattro sono stati svelati. Si tratta di Google, Facebook e Salesforce, un’azienda californiana specializzata in servizi di cloud computing. Proprio quest’ultima, con un’offerta da 200 dollari per azione, sarebbe stata l’azienda a mettere nel piatto la cifra più importante. Tuttavia, la proposta di Salesforce si strutturava in parte in liquidità e in parte in azioni.
E per questo motivo, da LinkedIn hanno preferito l’offerta di Microsoft (196 dollari per azione, ma in contanti). Ignoti, invece, i dettagli delle offerte di Google e Facebook.
I dirigenti di tutte queste aziende, che hanno preferito non commentare la notizia, hanno avuto colloqui con i colleghi di LinkedIn per sondare il terreno circa una possibile acquisizione. Tutto è successo nei mesi di aprile e maggio scorsi, e queste trattative avrebbero fatto lievitare il prezzo di vendita finale. Non una vera e propria asta, ma qualcosa di simile sì.
Microsoft, alla fine, ha chiuso i giochi con un’offerta da 26,2 miliardi.
L’obiettivo di Nadella è chiaro: con LinkedIn, Microsoft può virare con forza verso il mondo dei professionisti, integrando Microsoft 365 e tutto il mondo cloud a disposizione del colosso di Redmond. Se l’investimento è stato azzeccato sarà il tempo a dirlo.
Intanto, però, molti analisti storcono il naso, facendo notare come Microsoft abbia pagato 60 dollari per ognuno dei 433 milioni di utenti di LinkedIn, mentre Facebook, nell’operazione WhatsApp, ne ha spesi 42 per ogni utente. Solo numeri, per ora. La vera sfida sarà la profittabilità di ogni singolo utente. E su questo Nadella punta forte.