Spazi modulari e la scrivania si prenota con un’app
di Francesca Vercesi
ll tramonto del posto fisso non è una novità ma sempre più spesso sta scomparendo anche la scrivania personale, con annessa poltroncina. A segnalare la fine di un’epoca ci aveva già pensato il Financial Times lo scorso anno: il tavolo personalizzato, quello in cui si appoggiano, oltre al computer e al telefono, le foto di figli e partner, sta diventando merce rara. Spesso, però, a fare da contraltare a questo apparente senso di precarietà interviene il design, orientato a costruire edifici green e a rivoluzionare spazi. Tutti aspetti che finiscono per dare una visione nuova del lavoro. È il caso di Ernst&Young, partner di Class Editori (che partecipa al capitale di questo giornale) nell’evento Class Digital Experience Week, che ha aperto nel cuore storico di Milano la sua nuova sede milanese in via Meravigli 12. L’edificio di 9 piani occupa 24 mila mq e conterà, a partire dal 4 luglio, più di 2.500 persone, 1.200 scrivanie (o, per meglio dire, postazioni), 600 sedie e più di 170 sale riunioni e meeting.
«La differenza rispetto ad ambienti convenzionali è nella particolare attenzione all’uso efficiente dello spazio e delle risorse, un rivoluzionario approccio al lavoro in un luogo che unisce flessibilità, sostenibilità ambientale e nuove tecnologie. Un po’ un ufficio del futuro», sintetizza l’a.d. di EY Italia, Donato Iacovone, «noi forniamo il computer e uno smartphone, sta poi ai dipendenti prenotarsi una postazione, attraverso un’app, il giorno prima. E questo può essere fatto in tutte le nostre sedi. Tutto ciò non comporta un calo di produttività, anzi. Rende più flessibile il lavoro e responsabilizza le persone».
All’ingresso ci sono due piazze su cui si affacciano gli open space del piano terra, proseguendo si aprono vari ambienti: sale riunioni modulabili e spazi dedicati ai momenti individuali. L’attenzione è rivolta anche alle attività extra lavorative, con aree comuni informali e la possibilità di usare docce e spogliatoi. Aggiunge Iacovone: «La finalità di questo progetto è rompere le barriere, permettendo la convivenza di gruppi multidisciplinari aumentando il coinvolgimento delle persone che lavorano. Dal 1° settembre partirà un progetto che ci piace definire smart working: alcuni profili professionali potranno gestire il proprio tempo nel modo per loro più adatto e scegliere di lavorare anche da casa. Questo è molto utile per chi è molto in giro, come i consulenti, e va incontro alle donne. Il nostro obiettivo non è di contenere i costi ma di riuscire a trattenere i migliori. Noi continueremo ad assumere perché abbiamo bisogno di risorse. Raddoppiamo infatti il fatturato ogni 5 o 6 anni».
Il nuovo palazzo di Milano è totalmente sostenibile, concepito secondo lo standard internazionale LEED-CS v2009, che certifica gli edifici come luoghi rispettosi dell’ambiente, con stazioni di ricarica auto elettriche e uso di materiali edili con contenuto riciclato. Infine, si è dato spazio a tecnologie innovative come l’Enterprise Reservation System, il servizio di prenotazione delle meeting room che permette una gestione degli spazi totalmente digitalizzata. Una filosofia che trova riscontro nei numeri di Ernst&Young. In Italia dal luglio 2015 al 30 giugno 2016 il fatturato è cresciuto dell’11% (oggi a 600 milioni di euro), la consulenza è in crescita del 18% mentre la revisione del 7,5% e i dipendenti sono 4.600 sparsi sul territorio nazionale. Mentre il gruppo, a livello globale, conta su 245 mila persone e su 30 miliardi di fatturato.
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