Secondo Recchi va bene così, si continuerà a investire con più soldi per le infrastrutture. L’a.d. Cattaneo: le regole devono essere uguali per tutti
Nel braccio di ferro su Metroweb vince l’Enel, che incassa il via libera della Cassa depositi e prestiti alla sua offerta, ma per Telecom Italia «va bene così, noi continueremo il nostro piano di investimenti, che vuol dire avere più soldi da mettere nelle infrastrutture»: parola del presidente Giuseppe Recchi nel corso di un’audizione al senato.
Alla domanda se si possa mettere la parola fine sul caso Metroweb, Recchi ha risposto: «Sembra di sì, anche perché non abbiamo ricevuto niente, per ora sono speculazioni».
Sull’eventuale collaborazione con Enel, Recchi si è limitato a ricordare che «c’è un vecchio progetto di collaborare con società che hanno un’infrastruttura, per trovare le sinergie migliori e continuare a fare investimenti. Non c’è niente di nuovo, sono vecchi piani. Stiamo sempre cercando di vedere dove le infrastrutture comuni possono essere messe in sinergia».
Durante l’audizione la senatrice Cinzia Bonfrisco ha riferito che è stato il governo a far scendere in campo Enel per lo sviluppo della fibra. Ma a queste parole l’amministratore delegato di Telecom, Flavio Cattaneo, ha osservato: «Apprendo oggi che è stato il governo a fare questa scelta, prendo atto della comunicazione della senatrice. Le regole devono essere uguali per tutti e valere per tutti, non solo per noi, altrimenti c’è qualcosa che non va e si creano asimmetrie», ha aggiunto senza citare Enel, da poco entrata nel mercato della fibra con Open Fiber. «Come sempre accade, se vuoi entrare in un settore, le regole vengono date prima e non dopo. Non voglio entrare su chi è il soggetto: pubblico, privato, semi-pubblico. Non ci voglio entrare, ma andremo a difendere i nostri interessi in ogni sede, come abbiamo sempre fatto».
Il via libera di Metroweb all’Enel non cambia comunque i piani aziendali sugli investimenti in fibra: essi proseguiranno «a tamburo battente», ha annunciato l’a.d. di Telecom. «Annunceremo, settimana per settimana, quante cose facciamo e non quante ne annunciamo di fare. I fatti sono fatti, il resto chiacchiere. Abbiamo anticipato gli investimenti a due anni sul mobile e cercheremo di dare qualità a tutti i nostri clienti». Poi, ha aggiunto Cattaneo, «se il governo ha bisogno di soldi, metta subito a disposizione le frequenze e Telecom, come altri operatori, è pronta a partire con il 5G». Però «non è che dobbiamo aspettare che tutti siano pronti per partire e chi è pronto lo azzoppiamo. Noi siamo pronti, ma è una scelta governativa e non delle aziende. Siamo già alla fine del 2016 e, nel frattempo che si indicono le gare, si arriva al 2017», ha concluso riferendosi alla tempistica per la diffusione del 5G.
In borsa il titolo Telecom ha guadagnato il 4,15% a 0,87 euro ed Enel ha chiuso in progresso dello 0,79% a 4,106 euro.
Italia Oggi