L’azienda cinese, nata 4 anni fa, ha 300 milioni di clienti ed fa più di 11 milioni di corse al giorno. Tim Cook: mossa strategica, sapremo di più su segmenti del mercato cinese
Se nel 2013 Google aveva investito 258 milioni di dollari in Uber, Apple ora risponde mettendo 1 miliardo di dollari (880 milioni di euro) in Didi Chuxing. Il nome dirà poco dalle nostre parti, ma Didi è la rivale di Uber in Cina: compie più di 11 milioni corse al giorno e serve 300 milioni di clienti. Al di là dell’investimento in denaro, Apple aiuterà Didi a mettere a punto la sua piattaforma per la condivisione dei dati, uno strumento indispensabile per una società simile. La società cinese è impegnata in un round di raccolta fondi da 2 miliardi di dollari: ora è valutata ben 25 miliardi di dollari. Cifre impressionanti considerato il rallentamento economico, anche cinese, che ha impattato sul settore delle start-up. Didi fa eccezione visto che il mercato su cui si muove, in una battaglia molto serrata con Uber China, è potenzialmente sconfinato: la valutazione è letteralmente schizzata nell’ultimo anno, considerato che a febbraio 2015 era valutata 6 miliardi di dollari. La compagnia (già nota come Didi Kuaidi) è nata a febbraio 2015 dalla fusione tra le rivali Didi Dache e Kuaidi Dache, controllate rispettivamente da due giganti del digitale cinese come Tencent e Alibaba.
Cook: «Motivi strategici»
Per Apple non si tratta di un investimento mordi e fuggi ma «ha una serie di motivi strategici, tra cui la possibilità di saperne di più su alcuni segmenti del mercato cinese», come ha spiegato Tim Cook, amministratore delegato dell’azienda di Cupertino. «Vediamo molte opportunità per una più stretta cooperazione tra le due società e crediamo anche che possa offrire solidi ritorni», aggiunge Cook, secondo cui la mossa riflette inoltre l’interesse di Apple nelle attività in rapida crescita di Didi e la fiducia sul trend dell’economia cinese di lungo termine.
In una nota, il fondatore e numero uno di Didi Chuxing, Cheng Wei ha dichiarato che «l’appoggio di Apple è un enorme incoraggiamento e fonte di ispirazione per un’azienda di 4 anni. DiDi lavorerà duramente con i nostri guidatori e partner globali, per rendere disponibili a ogni cittadino scelte di mobilità flessibili e affidabili, e per aiutare le città a risolvere le sfide legate al trasporto pubblico, all’ambiente e alla ricerca di lavoro».
I perché dell’investimento
L’investimento in Didi è un altro tassello di diversificare le attività dell’azienda guidata da Cook, per cercare di rendersi meno dipendenti dalle vendite di iPhone, che sono in rallentamento dopo anni di crescita. Apple mette un piede in un mercato cinese della tecnologia che va oltre quello dei dispositivi mobili. E aggiunge una «piattaforma» al suo portafogli prodotti. Ad esempio c’è chi ipotizza che se Didi usasse per i suoi veicoli CarPlay, Apple avrebbe un’altra porta per vendere i suoi servizi nell’enorme mercato cinese, al di là di iPhone. Potrebbe inoltre creare app e software su misura per gli utenti asiatici. Senza considerare il potenziale di «big data» che può derivare da un’azienda che effettua centinaia di milioni di corse al mese. Considerato l’interesse di Apple per lo sbarco sul mercato automobilistico non è poco. E i taxi di Didi potrebbero magari diventare, nel prossimo decennio, i primi clienti delle Apple Car a guida.
Paolo Ottolina, Il Corriere della Sera