La proposta di alcuni redattori: comprare azioni Rcs per partecipare alle decisioni del gruppo. Oggi il cda si riunisce per l’approvazione dei risultati 2015
I giornalisti del Corriere della Sera si candidano a occupare il posto lasciato libero nell’azionariato Rcs da Fca o, try per lo meno, vogliono presidiarne una parte comprando azioni del gruppo che pubblica anche la Gazzetta dello Sport. Ieri infatti, rx all’indomani del cda per l’approvazione dei conti aziendali 2015, una lunga serie di giornalisti del quotidiano hanno firmato una lettera aperta ai loro colleghi per proporre di «acquistare un pacchetto di azioni» in modo da «aspirare ad avere voce in capitolo, esercitando soprattutto un ruolo prezioso di garanzia e di controllo» per la testata. L’obiettivo è «difendere la leadership del Corriere vincendo le nuove sfide che ci troviamo di fronte», tra cui quelle espressamente citata del nuovo super polo editoriale Stampa+Repubblica+Secolo XIX+quotidiani locali Finegil. Ma chi sono gli autori della lettera? Rappresentano in buona parte l’ossatura del giornale tra responsabili di servizi, graduati e autori conosciuti dal grande pubblico per diverse inchieste. La lettera non è iniziativa del comitato di redazione (cdr) né al momento ha avuto un seguito, al di là della proposta. È ancora incerto, quindi, se avrà un futuro all’interno, per esempio, di formali assemblee redazionali. Comunque sia, l’idea di una partecipazione diretta dei giornalisti alla gestione dell’editrice guidata oggi dall’a.d. Laura Cioli e sotto la presidenza di Maurizio Costa era già venuta a galla quando Rcs aveva deciso di vendere la sede storica in via Solferino. Allora come adesso è difficile immaginare che i redattori riescano a imporsi nella compagine azionaria dove Fca della famiglia Agnelli-Elkann ha deciso di vendere il suo 16,7% e, al momento, il primo azionista è diventato il patron della Tod’s Diego Della Valle con il 7,325%. E infatti i firmatari precisano che l’intenzione non è sostituirsi ai soci attuali, anzi chiedono loro di «fare con maggior convinzione la loro parte: reinvestendo nel giornale, se necessario, parte dei rilevanti profitti che il Corriere ha garantito loro in tanti anni». Per i firmatari un’ipotesi è creare «una società dei redattori, aperta a pensionati e poligrafici, alla quale potrebbe partecipare con una quota libera chiunque voglia essere della partita. Magari investendo anche parte delle nostre competenze accantonate in varie forme». Di certo c’è che i cronisti di via Solferino stanno vivendo oggi un periodo di trasformazione con la riorganizzazione redazionale per integrare carta-web e con i relativi turni nuovi, affrontando maggiori compiti per coprire gli aggiornamenti del sito Corriere.it e con team giornalistici in fase di partenza come quello che dovrà seguire le nuove applicazioni per gli smartphone. In attesa dei risultati 2015 e della chiusura delle trattative con le banche entro fine mese come annunciato dall’a.d. Cioli, ieri il titolo Rcs ha chiuso in Borsa giù del 3,44% a 0,505 euro.
Italia Oggi