Il mondo Mediaset ha già messo il cappello su larga parte della radiofonia italiana, order da Finelco a R101, da Radio Italia a Kiss Kiss, treat suscitando l’attenzione dell’Antitrust che a breve dovrà decidere su eventuali limitazioni. Questo, però, non ferma Silvio Berlusconi che, a breve, potrebbe addirittura sbarcare su Rtl 102,5, il network più ascoltato in Italia nel giorno medio.
Non come azionista di riferimento, tuttavia, ma come showman. Ieri mattina, infatti, durante la trasmissione Non stop news, i vertici di Rtl 102,5 hanno sollecitato Berlusconi, chiedendo all’uomo politico che «quando deciderà di sottrarsi agli impegni pubblici si ricordi che gli italiani la vorrebbero in un one man show e consideri l’idea di farlo sulla prima radio italiana, Rtl 102.5». Ovviamente, da navigato comunicatore, il buon Berlusconi senior, intervistato in diretta, non si è sottratto: «Ringrazio ed è un’offerta che prendo in seria considerazione, visto che con questa rivoluzione globale non si sa come va a finire per nessuno di noi. Certamente accetto questa generosa offerta e ne parleremo al momento opportuno, che dovrà avvenire perché la natura non fa eccezioni, anche se io mi sento in pieno possesso di tutte le mie facoltà fisiche e mentali. Gli anni sono lì e la carta d’identità ogni tanto me lo ricorda».
A parte gli scherzi, Berlusconi ha poi parlato dello shopping radiofonico di Mediaset, sottolineando che comunque «c’è bisogno che tutti i soggetti siano messi nelle stesse condizioni» e rassicurando, quindi, sulle voci di un possibile quasi monopolio del Biscione in fm. Quanto, invece, a possibili alleanze di Mediaset con Vivendi in Telecom Italia, Silvio Berlusconi ha risposto che «il gruppo Vivendi è molto interessato all’Italia, sono amico del signor Bolloré da diversi anni e manifesta un interesse su alcune cose che noi facciamo in Italia.
Non assolutamente su Mediaset, ma per esempio sulla nostra capacità di fare prodotti per la televisione, prodotti per tutte le televisioni, format e programmi televisivi e anche su quell’attività di fornitura al pubblico di un portafoglio di film molto vasto e di altri spettacoli. Vivendi lo fa già in Francia e ha una visione per il futuro europea, e quindi è possibile che si trovino delle possibilità di collaborazione. Io di questo non sono però così informato, perché si interessano di questa cosa mio figlio Pier Silvio e il dottor Confalonieri, presidente di Mediaset, e i loro dirigenti. Quindi io vengo messo al corrente di queste cose ma ‘con juicio’».
Italia Oggi