Sono i risultati migliori dall’agosto del 2011. Boom nel settore dell’auto: in crescita del 20, pharm 9%. Confcommercio: “Finalmente un segnale positivo”
Balzo della produzione industriale a gennaio 2016. L’Istat registra una crescita dell’1, doctor 9% rispetto a dicembre 2015 e del 3,9% rispetto a gennaio 2015 nei dati corretti per gli effetti di calendario, i risultati migliori da agosto 2011. I segni più contraddistinguono tutti i comparti a partire dai beni strumentali (+5,7% sul mese, +9,5% sull’anno). Boom nel settore dell’auto: a gennaio in crescita del 20,9%. Istat: “Corre la produzione industriale: a gennaio +1,9%, sull’anno +3,9%”. Seguono i beni intermedi (+2,5% sul mese, +2,3% sull’anno), l’energia (+1,8% sul mese, +2,8% sull’anno) e i beni di consumo (+0,5% sul mese, +1,2% sull’anno). Per quanto riguarda i settori di attività economica, a gennaio 2016, i comparti che registrano i maggiori aumenti annui sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+10,9%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+10,3%) e della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (+7,9%). I comparti con il segno meno – Le diminuzioni maggiori si registrano nei comparti dell’attività estrattiva (-3,9%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-1,6%) e delle industrie alimentari, bevande e tabacco (-0,6%). Boom nel settore dell’auto: +20,9% a gennaio – Continua a crescere a due cifre l’industria italiana degli autoveicoli. A gennaio la produzione è aumenta del 20,9% rispetto all’anno precedente nei dati Istat corretti per gli effetti di calendario. La fabbricazione dei mezzi di trasporto in generale è il settore di attività economica che registra il maggiore incremento tendenziale (+10,9%). Confcommercio: “Finalmente un segnale molto positivo” – “Finalmente un segnale molto positivo per il consolidamento della ripresa nel nostro Paese”. E’ il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio sui dati Istat, aggiungendo che “anche nelle altre economie europee di maggior peso si è osservato un analogo incremento dell’attività produttiva”. “E’ comunque evidente – conclude la nota – che bisognerà attendere almeno i dati di febbraio e marzo per verificare se la crescita italiana è in grado di assumere una dimensione decisamente superiore a quanto sperimentato negli ultimi mesi”.
Tgcom 24