Il ‘supermartedi’ delle primarie Usa e’ arrivato: milioni di americani stanno aspettando che si aprano le urne per scegliere il loro candidato per la corsa alla Casa Bianca. E anche se il voto di oggi potrebbe non essere decisivo, di certo sara’ fondamentale per capire quante chance restano agli avversari dei due favoriti, Hillary Clinton e Donald Trump. Sono chiamati al voto 12 Stati per i Democratici e 13 per i Repubblicani. Gli stati in cui si vota con lo strumento delle primarie per i Dem sono: Alabama, Arkansas, Georgia, Massachussets, Oklahoma, Tennessee, Texas, Vermont e Viginia. In Colorado, Minnesota e American Samoa a decidere i delegati sara’ invece il Caucus locale. Per il Gop, si svolgeranno le primarie in Alabama, Arkansas, Georgia, Massachussets, Oklahoma, tennessee, vermont e Virginia. I caucus repubblicani riguarderanno invece Alaska, Colorado, Minnesota e Wyoming. Analisti e sondaggi sono dunque d’accordo nell’indicare Trump e la Clinton come favoriti. Il magnate newyorchese dopo aver vinto in Sud Carolina, Nevada e New Hampshire con un margine impensabile fino a qualche settimana fa, continua a essere avanti nei sondaggi rispetto ai due rivali, Marco Rubio e Ted Cruz. I sondaggi lo danno avanti in almeno sei Stati e secondo una rilevazione Cnn/Orc, il tycoon raccoglie il 49% delle intenzioni di voto dei repubblicani a livello nazionale. “Hillary dice che non ama i miei toni – ha detto Trump ieri di fronte a 3 mila persone in Virginia – ma il mondo e’ un posto violento e noi abbiamo bisogno di toni forti”. Sul fronte democratico, l’ex segretario di Stato parla gia’ da candidata Dem in pectore: “Non credo che l’America debba tornare a essere grande – ha detto la Clinton in un discorso in Massachusets facendo il verso allo slogan di Trump – quello che dobbiamo fare e’ restituire all’America la sua unita’”. Dopo la netta vittoria su Bernie Sanders nel voto del Sud Carolina, la Clinton, secondo un sondaggio della Nbc, e’ avanti in Texas, Georgia e Tennessee. Lo stesso Sanders ha riconosciuto la sconfitta in Carolina del Sud, dove l’86% del voto di colore ha premiato la Clinton e punta adesso agli Stati dove le minoranze sono meno rappresentate: Massachusetts, Minnesota, Oklahoma, Colorado, e naturalmente il ‘suo’ Vermont. Dal punto di vista matematico e’ impossibile che oggi Hillary raggiunga la maggioranza dei 4.763 delegati, ma dopo aver sentito il fiato sul collo del suo rivale ha dato di nuovo vigore alla campagna elettorale allungando il passo anche nei sondaggi. (AGI)