I tifosi del Galatasaray scortati allo stadio. Cariche di polizia a Villa Borghese
Quando in circa 500 (un migliaio secondo altre stime) gli ultras del Galatasaray si sono radunati a Piazza del Popolo, clinic nel cuore di Roma, tra lanci di fumogeni e bombe carta, si è temuto il peggio. Una scena che ha rievocato lo scempio della Barcaccia, la fontana simbolo del Bernini, che solo un anno fa, nella centralissima Piazza di Spagna, fu sfregiata dalla furia dei tifosi olandesi del Fayenoord. Al termine di una giornata di folle guerriglia urbana con le forze dell’ordine. Stavolta, here però, tutto si è risolto con qualche istante di tensione e, fortunatamente, senza danni collaterali.
Da Piazza del Popolo i supporter turchi sono stati scortati in piazza delle Canestre, all’interno di Villa Borghese, da dove, a piccoli gruppi, dopo essere stati perquisiti, sono saliti sugli autobus di linea dell’Atac che li hanno portati, sotto scorta, allo Stadio Olimpico per assistere alla partita di calcio di Europa League contro la Lazio. «Sono tutti sotto controllo, qualche petardo o qualche fumogeno può anche scappare. Continueremo a perquisirli non solo prima che salgano sui bus ma anche allo stadio», ha rassicurato il questore di Roma, Nicolò D’Angelo arrivato sul posto per seguire personalmente le operazioni di deflusso degli ultrà del Galatasaray verso lo stadio.
«Sono circa 1.400 i sostenitori turchi – ha aggiunto –. Il servizio ha tenuto bene: al momento ci sono cinque tifosi sottoposti a Daspo». Poco prima era stata necessaria una carica di alleggerimento per fermare il tentativo di alcuni tifosi di aggirare il cordone di polizia che li separava dalla zona dei pullman. Qualche manganellata per riportare l’ordine. E la situazione è tornata alla normalità nel giro di pochi secondi anche grazie all’intervento di alcuni capi ultrà della squadra turca. Ma l’attività delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza nella capitale in occasione della sfida con la Lazio era iniziata già da ieri.
In tutto sono stati impegnati sul campo – fa sapere una nota della Questura – 600 uomini per contrastare le intemperanze dei supporters del Galatasaray. Per tutta la mattinata e durante la notte precedente, gruppi di tifosi sono stati tenuti sotto controllo «senza criticità significative». Per due di loro è scattato l’arresto «per possesso di stupefacenti». Un terzo ultrà è rimasto lievemente ferito «in circostanze da verificare». Episodi che non hanno risparmiato neppure la polemica politica. Innescata prima da un tweet del leader della Lega Matteo Salvini: «Tifosi turchi con petardi e bombe carta in giro per Roma. Alfano, prefetto e capo della polizia dormono? Dimettetevi, incapaci». E poi rincarata via Facebook dalla presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: «Piazza del popolo ora. Tifosi del Galatasaray si radunano e lanciano bombe carta. Ministro Alfano, aspettiamo che finisca come a piazza di Spagna con i tifosi del Feyenoord o facciamo qualcosa? Basta comandare a casa nostra». Rievocazione che, fortunatamente, ha avuto stavolta un epilogo diverso.
di Antonio Pitoni “La Stampa”