Hillary supera a fatica il senatore del Vermont. Nel primo caucus repubblicano, il senatore texano batte Donald Trump. Ma la sorpresa è il buon risultato di Marco Rubio
Nel primo caucus delle primarie Usa del Partito democratico, la favorita Hillary Clinton è riuscita a vincere con fatica contro l’outsider Bernie Sanders, dopo ore di lungo pareggio. Finalmente, dopo il conteggio del 99,94% dei voti, il team di Hillary Clinton ha dichiarato la vittoria. L’ex segretario di Stato e first lady ha ottenuto il 49,89% dei voti contro il 49,54% del senatore del Vermont, il testa a testa più «stretto» mai registrato in Iowa (e i delegati dello Stato dovrebbero andare 28 a lei e 21 a lui). In alcuni collegi elettorali, per decidere il vincitore si è fatto ricorso al lancio della monetina: in sei di questi la fortuna ha baciato Clinton.
Sanders resiste Sul piano politico tutti e due possono essere soddisfatti. Ma moderatamente. Hillary Clinton questa volta ha evitato una chiara sconfitta, come era successo nel 2008 contro l’esordiente Barack Obama. Sanders non ha ottenuto quella vittoria che i sondaggi dell’ultima ora gli avevano accreditato. Però conquista una posizione che gli consente di tenere viva la sua campagna elettorale e la sfida a quella che ha definito «la macchina organizzativa più potente degli Stati Uniti». Almeno ancora per qualche mese, quando saranno chiamati alle urne delle primarie gli Stati più grandi.
Toni da leader e appelli alla mobilitazione I due candidati lasciano l’Iowa con strategie diverse, da mettere alla prova già la settimana prossima nelle primarie del New Hampshire (9 febbraio). Davanti ai suoi simpatizzanti, riuniti in un’aula della Drake University, Hillary Clinton si è presentata con un discorso di governo. Usando l’artificio retorico «Io so che possiamo fare…» ha elencato il suo programma di riforme economico-sociali, mettendo in testa all’agenda la sanità e l’educazione. Bernie Sanders ha replicato con una specie di appello alla mobilitazione contro «la finanza di Wall Street e i suoi media, come il Wall Street Journal». Nessuno dei due ha motivo di apportare correzioni. In fondo il risultato dell’Iowa rimanda la prova della verità Vedremo ancora per un po’ questo strano confronto tra due modi di intendere e di praticare la politica. Il pragmatismo di Hillary, la sua organizzazione iper professionale con grandi risorse finanziarie a disposizione. E il movimentismo di Bernie, il suo staff di giovani volontari entusiasti e la sua raccolta di fondi porta a porta.
di Giuseppe Sarcina “Corriere della Sera”