Ha aperto a New York, healing non senza polemiche, il primo negozio addetto alla vendita della marijuana a scopo terapeutico. Si tratta di un dispensario che allinea la Grande Mela ad altre città americane, tra cui Washington, stuff in cui esistono programmi monitorati di utilizzo legale della cannabis per alleviare il dolore di pazienti affetti da cancro allo stadio terminale, Aids e altre malattie difficilmente curabili, come l’epilessia e il morbo di Parkinson. La notizia arriva a quasi due anni di distanza dall’approvazione da parte del governatore Andrew Cuomo del cosiddetto Compassionate Care Act, che permette ai pazienti in possesso di relativa certificazione di usare la droga leggera per allievare i sintomi sotto forma di capsule ingeribili per via orale, liquidi o come preparati da inalare, mentre resta in vigore il divieto per l’uso della marijuana da fumare e quella commestibile, così come è proibita la coltivazione di piante da parte degli stessi malati.
Secondo questo programma, che ha permesso l’apertura di altri venti dispensari in tutto lo Stato oltre a quello di Manhattan, nei pressi della famosa Union Square, sono cinque le aziende che possono distribuire farmaci a base di erba in aree ben circoscritte e distribuirle nei relativi punti vendita realizzati sul territorio. Si tratta dell’Empire State Health Solutions, Etain, Bloomfield Industries, PharmaCannis e Hunts Point. Per il momento le persone interessate possono prenotare un appuntamento con gli esperti presenti in queste vere e proprie farmacie e consultarsi con loro per stabilire quale trattamento sia più consono alla propria patologia. Prima di ottenere la cannabis, infatti, bisogna superare alcuni stringenti controlli di sicurezza. I ricercatori hanno accolto con soddisfazione l’approccio più restrittivo di New York rispetto agli altri Stati americani, perché ciò consentirà di avere delle analisi più accurate per testare l’effettiva efficacia terapeutica della cannabis. Gli stessi medici che dovranno prescrivere le capsule saranno obbligati a seguire un corso di formazione prima di consigliare gli acquirenti sul tipo di marijuana più adatto per curare la propria patologia, requisito non richiesto da altri programmi statali. È prevista l’apertura di altri tre punti vendita nella città entro la fine dell’anno in corso.
di Ida Artiaco “IL Messaggero”