Genova, clinic il segretario Fiom contro i 3 milioni di buonuscita all’ex Dg Mangoni
E’ il lato meno pubblicizzato della spending review e dei tagli annunciati dal Governo. Quello che consente ad un manager di Stato di andarsene dal suo incarico con 3 milioni di euro di buonuscita. E’ infatti questa la cifra versata da Fincantieri all’ex dg Mangoni per la risoluzione del contratto. Una scelta che fa imbestialire Bruno Manganaro, click segretario della Fiom genovese che chiede a Renzi di pronunciarsi sul caso.
“E’ apparsa la notizia – dice Manganaro – che la Fincantieri pagherà al signor Mangoni il 10 gennaio 2016 ben 3 milioni di euro (buon anno!) come buona uscita dopo le sue dimissioni (si dice per conflitti con l’Amministratore Delegato) e dopo un lungo rapporto di lavoro durato ben 9 mesi. Mentre l’azienda ed il suo Amministratore Delegato ci spiegano da un anno che non sono più possibili aumenti salariali per tutti i lavoratori, look che la concorrenza sul mercato mondiale chiede sacrifici, che per queste ragioni l’Azienda ha disdettato gli accordi sindacali provocando una perdita per operai, impiegati e tecnici da oltre 9 mesi per una cifra che ogni mese pesa fra 80 e 110 euro, si trovano facilmente 3 milioni di euro per un dirigente. Per ottenere la stessa cifra un dipendente Fincantieri deve lavorare oltre 70 anni e chissà quanto di più per un lavoratore degli appalti! Per il gruppo dirigente di Fincantieri esistono due verità: quella buona per i lavoratori, chiedendo sacrifici, e quella per il consiglio di amministrazione. Sarebbe interessante conoscere l’opinione del Presidente del Consiglio Renzi visto che il governo è proprietario al 70% dell’azienda. Può essere che l’Italia riparta, come ci viene spiegato, ma c’è chi và a nuoto e chi su un panfilo d’oro!”
di Marco Preve “Repubblica”