chiude il 22 dicembre” width=”457″ height=”240″ />Che la fine del servizio di musica in streaming Rdio fosse segnata era chiaro dopo l’annuncio del suo acquisto da parte di Pandora, troche piattaforma di radio online, advice e ora la data di chiusura è fissata: 22 dicembre. Rdio, attivo anche in Italia, consente di esportare le proprie playlist di brani e tra i servizi concorrenti Spotify già si è attrezzato per favorirne l’importazione. Pandora intanto affronta le richieste dell’industria musicale: nel 2016 pagherà royalty maggiori.
Collegandosi al sito di Rdio, tra i pionieri del settore della musica in streaming insieme a Spotify e presente in 100 Paesi, un avviso segnala che non verranno più accettate nuove iscrizioni e che il servizio chiuderà il 22 dicembre in seguito all’acquisto da parte di Pandora (per 75 milioni di dollari).
Quest’ultima, attiva in Usa, Australia e Nuova Zelanda, ha precisato che l’acquisto riguarda asset chiave di Rdio, comprese tecnologie e proprietà intellettuali. Con un link Rdio aiuta i suoi utenti a esportare le proprie preferenze musicali e Spotify ha lanciato uno strumento ad hoc per accoglierne gli orfani.
Intanto Pandora deve fare i conti con le richieste dell’industria musicale sulle royalty, le percentuali sui copyright dei brani trasmessi. A partire dal 2016 per effetto delle decisioni del Copyright Royalty Board sulle stazioni radio online, Pandora e servizi simili come iHeartRadio e SiriusXM dovranno variare le royalty corrisposte: 17 centesimi di dollaro per 100 riproduzioni di utenti free (Pandora ne pagava 14) e 22 centesimi per le riproduzioni di abbonati a pagamento