1 .I nostri criteri
Mangiare sushi a Milano oggi non è un problema. Negli ultimi anni sono nati molti locali che propongono cibo giapponese. Ce ne sono per tutti i gusti: dal più tradizionale a quello gourmet fino ai fusion che fanno della loro cucina un mix multietnico. Noi ci siamo divertiti a provare diversi ristoranti di sushi milanesi per cercare di capire quali sono i migliori. E, physician poiché ogni pranzo o cena non è solo quello che mangiamo ma anche il come, ecco la nostra classifica finale con tanto di pagella. Per dare i voti (espressi in decimi), abbiamo considerato servizio, atmosfera e, ovviamente, bontà dei piatti, qualità del menu e della materia prima e attinenza alla filosofia gastronomica giapponese. Perché è vero che la creatività è importante, ma allo stesso tempo (secondo noi) i piatti non devono scardinare totalmente l’idea di cucina nipponica.
2 .Iyo
Indirizzo: Via Piero della Francesca, 74
Tipologia: cucina giapponese creativa stellata
Voto: 9 e mezzo, perché è quasi perfetto
Giudizio: Se è l’unico ristorante giapponese in Italia ad avere una stella Michelin un motivo ci sarà. Un’ottima pausa per allontanarsi dal caos milanese. Il termine “iyo” deriva da “ukiyo”, ossia “mondo fluttuante”. Ed è proprio così che ci si sente al ristorante di via Piero della Francesca: sospesi nel tempo. In sala Claudio Liu e in cucina il maestro Haruo Ichikawa con la sua brigata.
Prezzo medio:80-100 euro
Piatto da provare: Iyo Selection composto da una millefoglie di gamberi in salsa di miso, calamaro e pomodoro piccadillo; involtino di ricciola con basilico giapponese e wasabi fresco; calamari, capesante e gamberi rossi scottati a fiamma con mentaiko e maionese di yuzu; fagottino di salmone farcito di ikura lavato con sakè e salsa di soya e semi di sesamo al wasabi; ventresca di tonno con scaloppa di foie gras, soya caramellata allo zenzero, kataifi e sale nero.
3 .Sushi B
Indirizzo: Via Fiori Chiari, 1A
Tipologia: cucina giapponese creativa
Voto: 9, perché è nato da poco ma già corre per arrivare a posizionarsi in vetta
Giudizio: Ristorante che propone un’ottima cucina giapponese creativa in abbinamento a cocktail notevoli. La lista dei drink si divide in proposte orientali e occidentali. In cucina l’executive chef Nobuya Niimori e dietro al bancone Alessandro Avilla e Lorenzo Andreoni. In sala Marco Mazzilli, che ha selezionato più di 400 etichette di vini. Quello che differenzia Sushi B dagli altri posti è la grande attenzione al “cocktail paring”, un attività presa poco in considerazione dai ristoranti giapponesi. Da Sushi B è possibile anche fare aperitivo o bere un drink dopo cena.
Prezzo medio: 60-80 euro
Piatto da provare: Sushi Creativo composto da 4 pezzi di uramaki Rainbow e 5 nigiri: toro con foie gras e salsa al mirtillo; salmone scottato alla fiamma con bottarga, mostarda e uova di salmone; scampo con tartufo estivo, branzino con uova di merluzzo e fingerlime; ricciola con mousse di patata viola, caviale e lingotto di caviale. In abbinamento il cocktail Shinkansen (nome del treno ad alta velocità giapponese. Chiamato così per la facilità con cui se ne beve uno dietro l’altro) con Gin Jinzu, sakè Junmai Ginjo, limone, acqua di lemongrass, agave e foglia di shiso.
4 .Zero Contemporary food
Indirizzo: Corso Magenta, 87
Tipologia: cucina giapponese creativa
Voto: 8 e mezzo, per la qualità delle materie prime. Il servizio di take-away, se da una parte è una bella opportunità, dall’altra rischia di far perdere un po’ l’atmosfera del ristorante per gli ospiti
Giudizio: Bella location e buoni piatti. Il posto migliore è quello al bancone, postazione perfetta per veder lavorare i maestri del sushi.
Prezzo medio: 60 euro
Piatto da provare: Zero Misto XXL, un piatto abbondante che propone un mix di nigiri, sashimi e uramaki. Porzione consigliata per 2/3 persone.
5 .Yuzu
Indirizzo:Via Lazzaro Papi, 2
Tipologia: cucina giapponese tradizionale e creativa
Voto: 8, perché questo locale racchiude in sé lo spirito giapponese sia nelle proposte gastronomiche, sia nell’atmosfera Diversa esperienza rispetto ai colleghi in vetta, ma ottimo il rapporto qualità-prezzo
Giudizio: Posto piccolo e accogliente. Menu ricco di proposte tradizionali e rivisitate. Grande attenzione viene data allo yuzu, il tipico agrume giapponese.
Prezzo medio: 60 euro
Piatto da provare: Special Aburi Sashimi (salmone o tonno), tartare avvolto con sashimi fiammato, capesante servite con salsa yuzu, salsa chilli e sale maldon sul letto di alghe. Per gli amanti della carne da provare è il Red Wave, roll ripieno di asparago e ricoperto da manzo e foie gras.
6 .Fukurou
Indirizzo: Via Antonio Tolomeo Trivulzio, 16
Tipologia: cucina tradizionale giapponese
Voto: 8, perché a Fukurou si respira aria di Giappone. I camerieri parlano poco l’italiano, ci si sente lontani da Milano, almeno per qualche ora. Non più di 8 perché c’è troppo wasabi nei nigiri
Giudizio: Entrando a Fukurou si viene immediatamente catapultati in Giappone. Un posto piccolo e raccolto, gestito dall’ex pilota di motociclismo Noriyuki Haga e sua moglie Yurie. Lo chef è Ninomiya Yoshikazu.
Prezzo medio: 35 euro
Piatto da provare: Teishoku sushi (disponibile a pranzo al prezzo di 16 euro): un mix di nigiri già ricoperti di wasabi, come tradizione vorrebbe. Attenzione, la quantità del wasabi è notevole. Il primo boccone vi potrebbe far lacrimare gli occhi.
7 .Wicky’s Wicousine seafood
Indirizzo: Corso Italia, 6
Tipologia: cucina fusion creativa
Voto: 8, perché Wicky Pryan racconta una storia con i suoi piatti, non al cento per cento giapponese, ma pur sempre un racconto che affascina
Giudizio: Varcare la soglia di Wicky’s riequilibra. All’entrata una grande luna sulla parete fa capire che quello non è solo un ristorante. E’ un luogo di ricerca. Wicky Pryan per la prima parte della sua vita è stato lontano dalla gastronomia: è laureato in Criminologia all’Università di Colombo. Poi l’incontro a Tokyo con uno dei mostri sacri del sushi: Kan. Promosso all’esame del taglio di un grosso pesce, lo chef iniziò la sua esperienza nella ristorazione.
Prezzo medio: 40-60 euro
Piatto da provare: a pranzo la Bento Box (30 euro) che propone le specialità dello chef: nigiri misti, salmone scottato, tonno e il famoso maialino dello chef.
8 .Bento sushi restaurant
Indirizzo: Corso Giuseppe Garibaldi, 104
Tipologia: cucina fusion creativa
Voto: 8, perché i piatti sono buonissimi, ma per chi vuole un’esperienza totalmente giapponese si rischia di allontanarsi un po’ dalla tradizione
Giudizio: Terrorizzata dalla chiusura del ristorante dove si fermava a cenare tutte le sere, l’attuale proprietaria Tunde decise di rilevare il ristorante. Ora, sotto la sua gestione, ci sono sei persone in brigata con nessun cuoco protagonista. Consulente esterno è lo chef Andrea Alfieri, che pensa ai piatti. Nelle proposte in carta è forte l’impronta italiana, riconoscibile nella scelta degli ingredienti e nell’impiattamento.
Prezzo medio: 50-60 euro
Piatto da provare: Mix di sushi e sashimi: nigiri, uramaki e gunkan creativi. Da provare anche il Black Cod.
9 .Finger’s Garden
Indirizzo: Via Giovanni Keplero, 2
Tipologia: cucina brasiliano-giapponese creativa
Voto: 7 e mezzo, perché si mangia bene, ma manca un po’ l’atmosfera giapponese
Giudizio: Un’esperienza diversa dal solito sushi. Lo chef nippo-brasiliano Roberto Okabe è stato uno dei primi a proporre sushi creativo, caratterizzato da abbinamenti nuovi per la cultura giapponese. Gli ingredienti delle sue preparazioni provengono da tutto il mondo, a partire dal Brasile, dove è nato. L’ambiente è molto bello ed elegante
Prezzo medio: 80 euro
Piatto da provare: Nigiri Sushi Mix e Sashimi Speciale. Una selezione di sushi e sashimi creativi preparati dallo chef.
10 .Poporoya
Indirizzo: Via Bartolomeo Eustachi, 17
Tipologia: cucina tradizionale giapponese
Voto: 7, perché come esperienza di cucina nipponica oggi c’è di meglio a Milano. Ma senza Poporoya, oggi il “meglio” forse non ci sarebbe stato
Giudizio: Primo ristorante giapponese a Milano. Nato come negozio di alimentari, affiancato da un piccolo ristorante sotto forma di “yatai”, il chiosco che si trova per le strade in Giappone. Primo locale in Italia a proporre pesce crudo, Poporoya è un’istituzione e andare a cena lì è un’esperienza. Sembra di cenare in una di quelle case che si vedono nei film o nei cartoni animati giapponesi.
Prezzo medio: 30 euro
Piatto da provare: Mix di sushi, prendete la carta e fatevi guidare dall’istinto.
11 .Osaka
Indirizzo: Corso Garibaldi, 68
Tipologia: cucina tradizionale giapponese
Voto: 6 e mezzo, perché rispetto alla proposta in città è un po’ caro. L’ambiente è molto tradizionale, ma un po’ buio
Giudizio: Buona la qualità del pesce e del servizio. Osaka è aperto dal 1999 a Milano. Il menu proposto è quello classico giapponese
Prezzo medio: 50 euro
Piatto da provare: Roll con salmone esterno, ripieno di pelle di salmone croccante e cetriolo. All’esterno alga fermentata.
(Corriere)