La Stampa, Molinari direttore
Russo condirettore. Gramellini direttore creativo Itedi
di Marco A. Capisani
Maurizio Molinari è il nuovo direttore della Stampa, al posto di Mario
Calabresi, che trasloca alla direzione di Repubblica. L’ex inviato dagli Usa
e poi da Gerusalemme del quotidiano torinese firmerà il suo primo numero il prossimo 2 gennaio e sarà anche direttore editoriale della casa editrice
Itedi, che comprende il giornale ligure Secolo XIX. Massimo Russo, già a capo di Wired di Condé Nast Italia, passa da vicedirettore a condirettore della testata della famiglia Agnelli-Elkann e
continuerà a seguire in particolare le pubblicazioni digitali del quotidiano, segno che la Stampa spingerà ulteriormente sul web dopo i già numerosi accordi, avviati di recente, con Google, Facebook e Amazon. Il vicedirettore Massimo Gramellini diventa invece direttore creativo di Itedi (che sta per Italiana editrice), «con il compito di promuovere progetti editoriali innovativi, anche multimediali, in aggiunta alla sua collaborazione con La Stampa», hanno fatto sapere ieri da Torino dopo la riunione del cda di Itedi che ha formalizzato le nomine. Ma tra tutti i vicedirettori (che comprendono anche Luca Ubaldeschi, che viene dall cronache provinciali, e Francesco Manacorda con la delega su Milano), Gramellini era da tempo considerato come il più papabile per sostituire Calabresi, a sua volta a lungo candidato in pectore a prendere il posto di Ferruccio de Bortoli alla guida del Corriere della Sera (passata invece a Luciano Fontana).
L’autore della rubrica quotidiana Il Buongiorno di e sodale di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai 3 si era già speso, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, per costituire il suo team di comando. Prevedibile quindi che ieri, dopo l’annuncio della nomina di Molinari, dall’ufficio di Calabresi si siano visti uscire insieme Molinari e Russo senza Gramellini. Peraltro, Russo era stato nominato vicedirettore solo sei mesi fa. Anche se avrà un ruolo minore nella macchina operativa della Stampa, c’è da dire che il nuovo direttore creativo di Itedi attira sempre molti lettori con la sua rubrica e resta il volto più conosciuto del giornale per il grande pubblico. Così come alla Stampa, l’arrivo del nuovo direttore spariglia le carte anche a Repubblica, dove però l’unico vicedirettore a puntare alla direzione era
Massimo Giannini, oggi conduttore di Ballarò su Rai 3 e in fase di riavvicinamento con il suo editore Carlo De Benedetti dopo qualche motivo di disaccordo che lo ha portato all’uscita dalla testata romana. A Repubblica c’è infatti una sostanziale situazione di parità tra i vicedirettori, Angelo Aquaro, Fabio Bogo che copre l’economia, Dario Cresto-Dina che era dato tra i papabili per dirigere la Stampa (dove ha già lavorato) e infine Gregorio Botta, che potrebbe andare in prepensionamento l’anno prossimo. Per la sua sostituzione si è fatto il nome del capo del servizio politico Claudio Tito. Quindi, a interessare maggiormente i giornalisti di Ezio Mauro (che firmerà fino al 14 gennaio, giorno del 40° compleanno del giornale) è quello che farà Calabresi che, secondo le attese redazionali, avvierà la tanto attesa redazione unica carta+digitale e, come alla Stampa, spingerà su partnership editoriali estere.