Firenze, try 24 Novembre 2015. Squilla il telefonino portatile intestato all’associazione, a chiamare e’ il n. 0689827728, dall’altra parte una voce femminile che si qualifica come la signora Pinco Pallo della Vodafone dicendo che mi vuole parlare per una vantaggiosa offerta. Ed io: “scusi, siccome non sono un cliente Vodafone, ma dell’operatore Tim, perché chiama e chi le ha dato questo numero su cui, dopo venti anni che lo possiedo, non e’ mai arrivata un’offerta commerciale se non qualche raro sms del mio gestore?”. E la voce Vodafone: “ma lei non e’ un partita Iva…..”. Ho trattato male la signora ed ho chiuso la comunicazione.
E’ evidente che la Vodafone ha avuto illegalmente il mio (e non solo) numero di telefono e, probabilmente senza volerlo, la signora mi ha anche detto come: elenchi dell’Agenzia delle Entrate. Elenchi che non sono legalmente in vendita ma, per i quali, è ipotizzabile esiste un mercato nero e losco gestito da altrettanti loschi personaggi “benvestiti” che stanno dietro le scrivanie di questo (e di altri?) gestore telefonico.
Ognuno si fa spazio nel mercato come può? E’ cosi’ se pensiamo all’Italia-macchietta e inaffidabile come viene considerata nel mondo, e nella quale in tanti si sono adattati a sopravvivere, pena anche la soccombenza economica. Ma non e’ cosi’ se consideriamo le leggi e le regole del vivere civile e in legalità. Agenzia delle Entrate, poi…. Beh, visto che ogni tanto arrestano per truffa, furti et similia qualche responsabile territoriale di questa agenzia dello Stato, non c’e’ da stupirsi più di tanto.
Ma noi di Aduc non siamo disposti a cedere e adattarci alla sopravvivenza. Proprio perché aiutiamo e consigliamo i più a farsi fare meno male da pubblica amministrazione e privati delinquentelli e delinquentoni, non tolleriamo neanche questi apparenti piccoli episodi di malaffare quotidiano. Anche per combattere la cultura che si insidia dentro episodi del genere. Cultura che straborda e invade il nostro patrimonio individuale e collettivo.
Abbiamo proceduto con denuncia all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Quell’Antitrust che dovrebbe sanzionare i comportamenti commerciali scorretti.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc