recensione a cura di Martina Corona
(Cesare Lanza, “ROSA ROSÀ”, L’attimo fuggente editore, pagine 221 – Euro 22,00). Cesare Lanza, 1942, è nato a Cosenza e vive ora stabilmente a Roma, dopo aver girato l’Italia per i vari incarichi professionali. Giornalista, nei suoi primi sessant’anni, ha diretto alcuni importanti quotidiani (il Secolo XIX, il Corriere d’Informazione, il Lavoro, La Notte, La Gazzetta del Piemonte) e ha collaborato alle più prestigiose testate italiane. Nel primo decennio del terzo millennio, ha lavorato in televisione, come autore di programmi su Rai 1 e Canale 5.
Trama
“Trovavo sgradevoli e spiacevoli le esagerazioni di Marinetti e le provocazioni del suo movimento: non mi “prendevano”, mi suscitavano irrimediabilmente diffidenza e irritazione. E il motivo per cui ho deciso di arricchire le mie conoscenze [… è] un motivo romantico. In breve, ho scoperto qualche mese fa […] una figura straordinaria, un personaggio femminile avvincente, che ha avuto una posizione importante certo, ma laterale, nella storia del futurismo, e tuttavia subito è diventata una creatura attraente nella mia mente. […]
Questo personaggio femminile, dal momento della sua maturità e precisamente dal giorno della sua adesione al futurismo, si faceva chiamare Rosa Rosà. Qual era il suo nome vero, quale la sua origine e quale la sua storia?”
La nostra recensione
Un libro, un viaggio all’interno del futurismo e dei suoi protagonisti, focalizzato su Rosa Rosà, donna impegnata nel movimento di avanguardia e in una nuova e più libera visione della donna.
Per gli esperti dell’avanguardia novecentescaEdyth von Haynau, in arte Rosa Rosà, è una tra le artiste e intellettuali che hanno aderito al futurismo di Marinetti, pur non condividendone alcuni aspetti. Per chi come me, invece, non è intenditore di futurismo,Rosa Rosà rappresenta unpiacevole incontro. A metà tra due fondamentali movimenti dell’epoca, futurismo e femminismo, lei stessa si definisce una “…ista” laddove la prima parte della parola non è stata ancora trovata. Rosa è una donna dalla personalità complessa, un’artista eclettica e completa. Disegna, illustra, scrive e si pone in prima linea come nel futurismo così nella vita. Una vita piena, vissuta intensamente e dedicata allo studio.
Il suo è un percorso personale, una trasformazione di crescita interiore che la porterà ad essere prima Edyth von Haynau, aristocratica austriaca, poi Rosa Rosà, futurista italiana, fino a EdythArnaldi, illustratrice e studiosa del passato.
Questa è Edyth – Rosa Rosà, una Donna con la D maiuscola.Una figura interessante, approfondita in un libro che ci immerge in un momento e movimento storico in modo semplice e completo. Sicuramente da notare lo stile e la semplicità di linguaggio dell’opera, che permette anche a chi non ha ferrate nozioni storiche o letterarie di godere a pieno della lettura. Ognuno dei personaggi citati è ben contestualizzato, da Marinetti a Valentine de Saint – Point, il che permette una lettura scorrevole, senza vuoti o dubbi.L’autore, poi, descrive apertamente il suo punto di vista su persone, primarie o secondarie che siano, e avvenimenti, con uno stile tagliente ed ironico, che non rende l’opera impegnativa ma, al contrario, diverte il lettore e lo sprona a continuare.
Personalmente non apprezzo il movimento futurista, le sue proposte estreme e le provocazioni forzate, ma ritengo chele figure presentate all’interno dell’opera meritino, forse, una seconda possibilità. Consigliato.
M.C.