I cda di Enel e di Enel Green Power hanno approvato il progetto di scissione parziale non proporzionale di Egp in favore di Enel. Le attività italiane e quelle straniere della controllata nelle rinnovabili verranno quindi inglobate in Enel e il titolo verrà delistato. Le assemblee straordinarie saranno l’11 gennaio 2016.
L’Enel aggiorna il piano al 2019 (che comprende l’integrazione di Egp), sale prevedendo un aumento degli investimenti di 2,7 miliardi a 17 miliardi, risparmi per 1,8 miliardi (1 miliardo di riduzione dei costi operativi e 800 milioni in meno per la manutenzione) e puntando a un incremento complessivo dell’Ebitda di crescita da 6,7 a 7,2 miliardi.
Gli attuali azionisti di Enel Green Power, nell’ambito dell’operazione di integrazione in Enel, riceveranno azioni di Enel di nuova emissione, con un rapporto di cambio di 0,486 azioni Enel per ciascuna azione EGP portata in concambio. Lo annuncia la nota dell’Enel dopo i cda.
Le attività italiane, secondo quanto riferisce una nota dopo i cda che si sono tenuti ieri, rimarranno in capo a EGP Spa, che diventerà interamente controllata da Enel e conseguentemente verrà delistata. Le partecipazioni estere, in capo a EGP International, verranno assegnate a Enel.
L’operazione, prosegue il colosso elettrico, che oggi presenterà i dettagli agli analisti e alla stampa, “comporterà la piena integrazione delle attività rinnovabili all’interno del Gruppo Enel e consentirà di accelerare la crescita del Gruppo stesso, attraverso l’aumento della capacità d’investimento di Enel Green Power, permettendo di sfruttare al meglio la sua pipeline e la sua comprovata capacità di realizzazione; una più profonda integrazione tra generazione rinnovabile, reti e mercato retail che permetterà di cogliere nuove opportunità di business sia nei mercati in crescita che in quelli maturi; La veloce implementazione nel Gruppo Enel di best practices sviluppate e ben presenti in Enel Green Power; lo sfruttamento di sinergie commerciali e finanziarie nei paesi in cui sono presenti sia Enel che Enel Green Power”.
C’è poi da considerare che, “a fronte delle consistenti opportunità di mercato e in linea con la crescente focalizzazione del Gruppo sulla generazione da rinnovabili, nel prossimo arco di piano (2016-2019) è previsto un aumento degli investimenti destinati allo sviluppo nelle energie rinnovabili, che saranno superiori al 50% dei nuovi investimenti per la crescita del Gruppo e che fanno di Enel Green Power il motore dello sviluppo di Enel”.
E’ previsto che l’operazione venga perfezionata entro il primo trimestre del 2016. Sono anche previsti diritti di recesso e di vendita per gli azionisti di Egp non intenzionati ad aderire: Enel ha dichiarato la propria intenzione di acquistare tutte le azioni che dovessero rimanere invendute e il valore di liquidazione unitario dell’azione Egp è fissato a 1,780 euro. Il tetto massimo del valore di liquidazione totale è fissato in 300 milioni.
Sulla base delle informazioni disponibili oggi, a seguito dell’operazione, l’unico azionista titolare di partecipazioni superiori al 2% del capitale sociale di Enel sarà il Tesoro, la cui quota scenderà però dall’attuale 25,54% al 23,569%.
“Enel Green Power è uno dei motori dello sviluppo di Enel, motivo per cui sarà al centro del nostro modello integrato di business. La piena integrazione ci permetterà di accelerare sia la crescita di EGP sia quella delle altre linee di business”. Lo afferma nella nota l’ad di Enel Francesco Starace. Per l’ad di Egp Francesco Venturini “alla luce della rapida evoluzione del settore energetico e della crescente competitività delle rinnovabili, questo è il momento giusto per integrare Enel Green Power nel Gruppo Enel. Il potenziamento della capacità di investimento e la maggiore flessibilità nel cogliere le opportunità di mercato sono solo alcuni dei principali benefici di questa operazione”.