E’ stata aperta alle 14 la camera ardente di Vera Schiavazzi, ed giornalista torinese di Repubblica stroncata giovedì sera da un infarto a soli 55 anni.
Parenti, amici e colleghi di lavoro possono salutarla fino alle 19 nel Tempio Valdese di corso Vittorio Emanuele II, a Torino, dove domani mattina alle 10.30 si celebrano i funerali. Sono centinaia i messaggi di cordoglio delle istituzioni e della società civile giunti in queste ore alla redazione torinese del quotidiano per cui, lo scorso giugno, Vera Schiavazzi era tornata a lavorare dopo aver fondato e diretto per undici anni il Master di giornalismo ‘Giorgio Bocca’ di Torino. Per portare avanti nel suo nome il lavoro con i giovani, a cui tanto aveva dato, le verrà intitolata una borsa di studio. A sostegno del progetto verrà aperto un conto corrente.
Vera Schiavazzi si è sentita male durante il suo giorno libero, ad Asti. Trasportata d’urgenza all’ospedale Molinette di Torino, è deceduta a causa di una dissezione aortica. Lascia il marito e due figli di 18 e 21 anni.
Dopo aver diretto il Master di Giornalismo di Torino per undici anni, dalla sua nascita, da alcuni mesi era tornata a scrivere per Repubblica, quotidiano per cui aveva già lavorato dal 1989 al 2000. Da sempre attenta ai problemi della professione, aveva ricoperto numerosi incarichi nell’Ordine e nel sindacato dei giornalisti.
Vera Schiavazzi aveva mosso i primi passi nel giornalismo appena terminato il liceo, nel 1979, collaborando con il quotidiano Stampa Sera e con l’emittente televisiva torinese Grp. Praticante alla Gazzetta del Popolo dal 1982, l’anno dopo inizia a collaborare col Messaggero. Nel 1985 viene assunta dall’agenzia giornalistica Agi. Nel 1989, con l’apertura dell’edizione torinese, passa a Repubblica. Libera professionista dal 2000, ha collaborato con numerose testate, tra cui Prima Comunicazione, Marie Claire, Gioia e Panorama.
Consulente dell’allora sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, nel 2002 è diventata dirigente del Servizio centrale Comunicazione del Comune di Torino. Tra 2007 e 2008 è stata corrispondente da Torino del Corriere della Sera. In questo periodo ha vinto il Premio Cronista 2008 Passetti – Città di Viareggio per i suoi reportage sul rogo della ThyssenKrupp. In carriera si è occupata di costume, politica, donne, famiglia, religioni e cultura. “E’ stato un mestiere, il mio, molto bello e abbastanza difficile”, diceva di recente a proposito della sua esperienza da coordinatrice del Master in Giornalismo di Torino. “L’ho lasciato in giugno perché nonostante un’età non proprio da adolescente – aggiungeva – avevo desiderio di tornare a vedere una redazione, tutti i giorni”.