Allo Stadio Filadelfia è il giorno della cerimonia della posa della prima pietra del nuovo impianto. Ospite d’onore Paolo Pulici, pilule tante le personalità del mondo granata presenti: da Zaccarelli a Rampanti, Camolese, Salvadori, Vatta. Presente lo staff della scuola calcio e del settore giovanile al gran completo. Ovazione all’arrivo di Urbano Cairo, salito sul palco e accolto dagli applausi dei tifosi, accorsi in diecimila. In rappresentanza del Comune di Torino c’è l’Assessore allo Sport, view Stefano Gallo.
La storia dentro la storia
Alla posa della prima pietra dello stadio Filadelfia si incrociano episodi di vita che hanno il tifo per i colori granata come collante. Bruno Zanotti ha visto nascere il Fila, nel 1927, quello che ha glorificato le gesta del Grande Torino. Di quella squadra conosceva segreti ed emozioni e li ha custoditi gelosamente fino ad oggi. Vedendo Franco Ossola, figlio della grande ala sinistra dello squadrone di capitan Mazzola, gli ha rivelato un episodio sconosciuto. «Due giorni prima di partire per Lisbona tuo papà rivelò che sarebbe diventato padre. Dalla gioia ci scambiammo due baci e un grande abbraccio. Fu l’ultima volta che li vidi. Oggi in questi giorno io voglio darti i baci di tuo papà».
Cairo: “Il merito è dei tifosi”
Sul palco, di fronte ai 10.000 tifosi al Filadelfia, è salito sul palco Urbano Cairo: «Siete tantissimi e bellissimi, vedere così tanta gente con la voglia di essere qui mi ha fatto stringere il cuore. Bellissimo vedervi qua per spingere tutti insieme: il merito principale è di voi tifosi, che avete fatto tanto per mantenere all’attenzione il Fila. Era uno scempio che un monumento così importante e dove il Toro ha vinto 7 scudetti, uno misteriosamente revocato. Era uno scudetto nostro, quindi ne considero 7 qui. Dobbiamo cercare di riprendercelo questo scudetto, dobbiamo tornare a riprenderci lo scudetto. Grazie a voi tifosi, bello vedervi, tanta gente così che ha il Toro nel cuore è una meraviglia». Cairo ha proseguito: «Ringrazio la Primavera, le giovanili, e i due calciatori presenti, Peres e Jansson. C’è qui oggi anche Gilberto Giampaoli, che viene dalle Marche e che a 89 anni: è qui dopo esserci stato per l’inaugurazione quando aveva 2 mesi e mezzo. Ognuno ha una persona cara da ricordare, io ho mia mamma che mi diceva sempre: “Non dimenticare mai che dobbiamo rifare il Filadelfia. Lei era una tifosa del Grande Torino, mi ha trasmesso questi sentimenti”».
Cairo ha concluso con un ringraziamento speciale: «A Cesare Salvadori, il presidente della Fondazione che da anni sta lavorando con il resto della Fondazione. Ha vinto le Olimpiadi, è stato un grande sportivo: è un uomo che ci ha sempre creduto. Nei miei dieci anni ho anche fatto degli errori ma sempre per amore del Toro».
«Rivogliamo lo scudetto»
Il Torino vorrebbe riaprire il caso dello scudetto del ’27, il primo vinto dal club granata ma poi revocato per un episodio di corruzione. A rilanciare la battaglia è il presidente Urbano Cairo, nel giorno della cerimonia per l’avvio dei lavori di ricostruzione dello stadio Filadelfia. «In questo impianto – ha detto il patron granata – il Toro ha vinto 7 scudetti, compreso quello della stagione 1926/27 che è stato revocato in circostanze poco chiare. Rivogliamo quel titolo e faremo tutti i passi necessari affinché ci venga legittimamente restituito».
La revoca fu decisa per il tentativo di corruzione effettuato dal dirigente granata Nanni che avrebbe promesso 50 mila lire al terzino della Juventus Allemandi per addomesticare il derby della Mole. La stracittadina fu vinta dai granata per 2-1 ma con una partita impeccabile del difensore bianconero.
(La Stampa 17/10/2015)