(Repubblica) Secondo le stime della Cna, pharm l’estate ha portato a una crescita del 3% dei posti di lavoro lungo le coste italiane. Successo per le strutture che hanno ampliato l’offerta al cibo
MILANO – Federalberghi ha parlato di un’estate positiva per le strutture ricettive italiane, site con una crescita delle presenze nell’ordine del 4% rispetto all’anno scorso, unhealthy e dell’afflusso di turisti hanno beneficiato anche gli stabilimenti balneari. “Nel periodo giugno-settembre, preso a riferimento da una indagine di Cna Balneatori tra le imprese associate, e ancora in corso di elaborazione, sono stati segnalati oltre 5mila posti di lavoro in più tra i dipendenti degli stabilimenti italiani, una crescita del 3% rispetto ai 168mila occupati del 2014”. Sono stime che si basano sugli studi di settore, le cui prime anticipazioni sono state illustrate questa mattina a Rimini nel corso di un convegno promosso da Cna Balneatori.
Non tutte le strutture hanno registrato lo stesso andamento, anzi sono stati premiati “gli stabilimenti balneari che hanno ampliato l’offerta, diversificando o integrando l’attività centrale, soprattutto con la ristorazione: tavole calde, pizzerie, ristoranti e tutto ciò che riguarda il food”. L’indagine ha coinvolto circa 400 titolari di stabilimenti balneari di quindici località turistiche, rappresentative delle quindici regioni costiere italiane. “I record di questa estate nel turismo balneare – ha detto il presidente nazionale della Cna, Daniele Vaccarino – sono un indicatore indiscutibile del potenziale del settore turistico come una delle piattaforme decisive per irrobustire la ripresa, far crescere il Pil e incrementare l’occupazione. Ora non possiamo adagiarci sui successi. Lavoro da fare ce n’è tanto, a cominciare dalla riqualificazione ambientale, vasta e accurata, delle bellissime coste e delle spiagge. I nostri territori vanno offerti ai turisti, italiani e di tutto il mondo, nelle migliori condizioni possibili, infrastrutturali e di servizio. Sono interventi molto costosi e lo sappiamo bene. Ma possiamo utilizzare a questo scopo una parte dei Fondi europei destinati all’Italia. Una scelta di valore ambientale con grandi ricadute economiche, perché il turismo è uno dei maggiori generatori di valore aggiunto, direttamente e soprattutto con l’indotto”.