GreenBits, la startup di Ben Curren per il commercio della cannabis è arrivata seconda all’ultimo TechCrunch Disrupt
30 Settembre 2015
La tecnologia applicata al commercio della cannabis. È questa l’ultima rivoluzione made in Usa, ambulance incarnata dal progetto del giovane milionario Ben Curren: già creatore della startup di successo Outright, treatment Curren ha dato vita a GreenBits, un software gestionale che aiuta i commercianti che vendono marijuana. Ne ha parlato Riccardo Luna su La Repubblica. Era ricco, Ben Curren, e si annoiava. Ha bussato alle porte di Google, ha costruito dei droni, ma dopo un po’ si è accorto che sognava solo la sua prossima startup: “Allora ho riguardato i miei appunti sul telefonino e ho trovato questa frase, segui l’evoluzione dell’industria della cannabis. E ho pensato che fosse arrivato il momento di realizzare uno strumento che consentisse ai negozi di comprare e vendere marijuana in maniera facile e sicura con una app sul proprio iPad”. GreenBits è arrivato secondo all’ultimo “TechCrunch Disrupt” di San Francisco, una competizione che vede sfidarsi ogni anno migliaia di startupper. Il vincitore guadagna 50mila dollari e una coppa che solitamente attira investimenti milionari. L’evento, che si è svolto tra il 21 e il 23 settembre, ha visto addirittura la presenza del rapper Snoop Dogg. Era lì per lanciare una nuova piattaforma editoriale “Merry Jane”: “Mary Jane” è uno dei modi popolari di chiamare la marijuana; “Merry Jane” è per mettere in evidenza l’uso felice (“merry”, come il Natale) dell’erba. “Lo faccio per far uscire i consumatori dal gabinetto e fargli ammettere con tutti che gli piace fumare”. Praticamente, un social network per fare outing. Sarà online a fine ottobre, per ora ci si può solo iscrivere lasciando la propria mail. Non c’è dubbio che il connubio tra tecnologia e marijuana vada alla grande. Per quanto riguarda in generale il mondo della cannabis, in America si sta assistendo a un’importante trasformazione. Ben quattro stati (Colorado, Oregon, Alaska e Washington) hanno legalizzato la vendita e il possesso di marijuana anche per uso non medico; molti altri sono andati verso la depenalizzazione sulla spinta dell’opinione pubblica. In Colorado le entrate fiscali dovute alla cannabis sono quasi raddoppiate in un anno, un successo che motiva l’istituzione di un “tax free day”, un giorno in cui fumare senza tasse. E nel South Dakota, in un territorio abitato dagli indiani Sioux, aprirà il primo resort dedicato alla marijuana, con un bar dove ordinarla e un lounge dove fumare in santa pace. In questo contesto effervescente, nel quale una ricerca dell’università del Michigan sostiene che fra i ragazzi il “fumo” di erba sia diventato più popolare delle sigarette “perché fa meno male”, la startup di Ben Curren potrebbe avere successo ed essere la prima di una lunga serie. Infatti in Italia sta per debuttare”Let’s Weed”, che si candida a diventare il primo riferimento online per i consumatori di cannabis a fini terapeutici. L’impressione è che questa storia sia solo all’inizio.(Huffingtonpost)
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