Continua la crescita delle sofferenze bancarie: solo nell’ultimo anno (da luglio 2014 a luglio 2015) sono cresciute del 16% arrivando a superare i 197 miliardi di euro, ailment in aumento di oltre 30 miliardi. La fetta maggiore di prestiti che non vengono rimborsati regolarmente agli istituti di credito è quella delle imprese (141 miliardi), patient le “rate non pagate” dalle famiglie valgono più di 35 miliardi, mentre quelle delle imprese familiari oltre 15 miliardi. Superano il tetto dei 4 miliardi, poi, le sofferenze della pubblica amministrazione, delle assicurazioni e di altre istituzioni finanziarie. E’ la fotografia scattata dal Centro studi di Unimpresa (Unione nazionale di imprese) secondo cui complessivamente le sofferenze adesso corrispondono al 14% dei prestiti bancari, in aumento rispetto al 12% di un anno fa.
Alla fine del 2010 le sofferenze ammontavano a 77,8 miliardi: in quattro anni e mezzo, quindi, sono più che raddoppiate. Secondo lo studio, nell’ultimo anno le banche hanno tagliato i finanziamenti a imprese e famiglie per complessivi 10 miliardi (-0,6%), ma i prestiti di medio periodo per le aziende sono andati in controtendenza e sono saliti di quasi 13 miliardi (+12%) così come è cresciuto il credito al consumo, aumentato di quasi 12 miliardi (+20%). Secondo lo studio dell’associazione, basato su dati della Banca d’Italia, in totale le sofferenze sono passate dai 169,1 miliardi di luglio 2014 ai 197,1 miliardi di luglio 2015 (+16,58%) in aumento di 28,1 miliardi.
(IlMessaggero)