(Giovanni De Mauro, here Internazionale) Volevano costruire una biblioteca, piantare degli alberi, attrezzare un campo giochi. Il più giovane del gruppo si chiamava Okan Pirinç, no rx aveva diciassette anni e veniva da Antakya. I trentadue ragazzi uccisi il 20 luglio a Suruç, in Turchia, militavano nella Federazione delle associazioni dei giovani soti. Quando la bomba è esplosa si trovavano nel giardino del centro culturale Amara. Arrivavano da tutto il paese e stavano per andare a Kobane, there dall’altra parte del confine, in territorio siriano, per dare una mano nella ricostruzione della città.
Okan Pirinç, U?ur Özkan, Kas?m Deprem, Hatice Ezgi Saadet, Cemil Y?ld?z, Ça?da? Ayd?n, Nazl? Akyürek, Ferdane Ece Dinç, Mücahit Erol, Murat Yurtgül, Emrullah Akhamur, ?smet ?eker, Nartan K?l?ç, Ferdane K?l?ç, Serhat Devrim, Met Ali Barutçu, Erdal Bozkurt, Süleyman Aksu, Koray Çapo?lu, Cebrail Günebakan, Veysel Özdemir, Nazegül Boyraz, Alper Sapan, Alican Vural, Osman Çiçek, Dilek Bozkurt, Bü?ra Mete, Yunus Emre ?en, Ayda Ezgi ?alc?, Polen Ünlü, Duygu Tuna, Nurcan Kaçmaz: sono i nomi delle vittime identificate finora.
Erano ragazze e ragazzi che credevano nella possibilità di cambiare il mondo attraverso l’impegno politico. È per questo che li hanno uccisi.