(di GIULIANO BALESTRERI, search Repubblica) Le trattative tra le parti proseguono, buy ma gli analisti sono convinti che entrambi vogliano aspettare un anno per capire il valore reale della Champions League in esclusiva. Il vicepresidente e ad del Biscione esclude un ingresso in Telecom.
MILANO – Il matrimonio tra Sky e Mediaset Premium probabilmente si farà, ma non subito. Gli analisti di Barclays sono convinti che ci vorrà almeno un altro anno. Quanto meno perché le due pay tv si rendano conto di quanto davvero vale l’esclusiva per la Champions League che il Biscione si è appena aggiudicato fino al 2018. Intervenendo alla presentazione dei palinsesti autunnali di Mediaset, il manager ha lasciato intendere che le discussioni tra le parti proseguono e non ha smentito le indiscrezioni secondo cui Sky avrebbe presentato un’offerta per Premium: “No comment” ha detto con un inequivocabile sorriso.
Il manager ha poi aggiunto: “Non ci sono accordi che portino qualcosa a breve”. La scorsa primavera, Sky avrebbe offerto 600 milioni per Premium che Mediaset valuta 800 milioni. Insomma la distanza tra le parti non è enorme, ma la trattativa sarà lunga. Anche perché una concentrazioni del genere solleverebbe diversi quesiti da parte dell’Antitrust. D’altra parte la pay tv italiana è un vero duopolio: dal 2008 al 2014 – ha sottolineato Berlusconi – le quote di mercato della pay-tv in Italia hanno visto Sky passare dal 94,8% al 71,6% e Premium salire dal 5,2% al 28,4%.
Telecom Italia. “Che Mediaset possa entrare in Telecom è molto, molto difficile: non dico impossibile, perché niente è impossibile, ma il tempo è passato”. Su Telecom il vicepresidente e amministratore delegato di Mediaset conferma che potrebbero esserci accordi “a stretto raggio” sulle offerte al pubblico con “novità anche a breve”, mentre nessuna evoluzione viene annunciata ufficialmente nei rapporti con Vivendi, principale candidata secondo diverse fonti finanziarie a percorre l’ipotesi di un nuovo ingresso dopo Telefonica nel capitale di Mediaset Premium. “Tra noi e Vivendi c’è un forte feeling a livello aziendale e di metodi di lavoro – risponde Pier Silvio Berlusconi ai giornalisti – i rapporti sono ottimi e stiamo approcciando diversi possibili progetti da sviluppare insieme sia nella pay tv sia nella free, ma non c’è niente di più”.
Ei Towers. Mediaset è interessata a realizzare un progetto industriale di aggregazione nel settore delle torri, che coinvolga Ei Towers, anche se questo dovesse comportare la perdita della quota di controllo. “Siamo interessati a un progetto industriale e siamo aperti a situazioni non di controllo – ha affermato Berlusconi – l’importante che ci sia un progetto industriale vero che porti alla creazione di valore”. Mediaset è azionista di maggioranza di Ei Towers con il 40% e la fusione con Raiway tentata a febbraio avrebbe creato un player delle torri con cologno monzese primo socio con oltre il 30%.
Pubblicità. Con un balzo nel mese di giugno, la raccolta del secondo trimestre in Italia è sostanzialmente in linea con quella dello stesso periodo 2014 dopo un primo trimestre in flessione. “Confermiamo in pieno le indicazioni date qualche settimana fa: il secondo trimestre ha fatto meglio del primo”, ha detto Berlusconi che poi ha aggiunto: “Con giugno che supera il +6%, chiuderemo il secondo trimestre in pareggio”. I primi tre mesi dell’anno avevano registrato per le reti italiane di Mediaset una contrazione della raccolta dell’1,6%.