pharm 32% NEO-LAUREATI SI ADATTA” width=”250″ height=”371″ />Nel 1° trimestre del 2015 il mercato del lavoro mostra segni di recupero nei servizi, thumb ma più ombre che luci nell’industria. Lo rileva l’istat, spiegando che nei primi tre mesi dell’anno resta negativa la dinamica dell’industria (che assorbe circa il 22% delle posizioni lavorative dell’intera economia) per effetto soprattutto del persistente calo del settore delle costruzioni. Un segnale meno sfavorevole riguarda le attività manifatturiere, il cui monte ore lavorate ha segnato una graduale ripresa nel corso del 2014 e una sostanziale stabilità all’avvio di quest’anno.
Decisamente più positivo è il quadro fornito dagli indicatori per i settori dei servizi, che rappresentano il 72,3% delle posizioni lavorative totali: la dinamica tendenziale delle posizioni ha registrato un progressivo rafforzamento nel corso del 2014 che indica, nonostante l’attenuazione del primo trimestre di quest’anno, una ripresa dell’input di lavoro nel comparto.
Nel dettaglio, dal lato dell’impiego di lavoro, dopo la debole risalita del monte ore lavorate iniziata nel 1° trimestre 2014, che si è trasferita con un limitato ritardo sulle posizioni lavorative totali, entrambi gli aggregati registrano una crescita dello 0,4% rispetto al primo trimestre 2014; fra gennaio e marzo, la domanda di lavoro dipendente (proveniente dalle imprese) mostra segnali di crescita nei settori dei servizi ma resta ancora debole nell’industria.
Dal lato dell’offerta di lavoro i dati più recenti, riferiti ad aprile 2015, mettono in luce più intensi segnali di ripresa dell’occupazione, da verificare nei mesi successivi. Dopo il calo registrato a febbraio e marzo, gli occupati aumentano, infatti, di 159.000 unità sul mese precedente (+0,7%) e di 261.000 su aprile 2014 (+1,2%). Al contempo risultano in calo la disoccupazione e l’inattività.
“Bisogna comunque considerare – avverte l’Istat – che i dati mensili sulle forze di lavoro non consentono di valutare le tendenze dell’occupazione per le diverse tipologie (indipendenti/dipendenti; dipendenti permanenti/a tempo determinato). Inoltre hanno carattere provvisorio e per questo vanno letti con la dovuta cautela. Tuttavia, sembrano indicare un primo aggiustamento della domanda (e dell’offerta) di lavoro al nuovo quadro dei costi e di impiego del lavoro, conseguente ai recenti provvedimenti normativi, in un contesto di ripresa dei livelli complessivi di attività economica”.
Nel 1° trimestre 2015 si contano 22,301 milioni di occupati, valore sostanzialmente stabile in confronto al trimestre precedente. Il risultato è la sintesi di un calo della componente maschile (-0,5%) e della crescita di quella femminile (+0,7%). Gli occupati tra 15 e 24 anni si riducono dell’1,9% rispetto al trimestre precedente. Il tasso di disoccupazione destagionalizzato scende al 12,4% dal 12,7 del 4° trimestre 2014.
I segnali positivi del recente quadro congiunturale sono rafforzati dall’omogeneità territoriale dell’espansione che, seppure contenuta, coinvolge per il 3° trimestre consecutivo tutte le ripartizioni geografiche. Nel primo trimestre 2015 l’occupazione aumenta soprattutto al Nord (+71.000 unità, pari a +0,6% in confronto a un anno prima) e nel Mezzogiorno (+47.000, pari a +0,8%), mentre nel Centro cresce dello 0,3% (+15.000). Il recupero del Mezzogiorno appare significativo se si considera che circa il 70% della caduta di occupazione tra il 2008 e il 2014 aveva interessato proprio quest’area del Paese.
(Italia Oggi)