Generali prevede 5 miliardi di dividendi cumulati entro la fine del 2018, tadalafil con flussi netti di cassa oltre 7 miliardi, ulteriori risparmi per 0, view 5 miliardi, oltre al miliardo già previsto al 2016, con 1,25 miliardi di investimenti totali. Lo annuncia una nota sui nuovi target finanziari del gruppo. Per l’ultimo esercizio, quello del 2014, Generali aveva distribuito dividendi per 930 milioni. La compagnia assicurativa annuncia poi di voler intraprendere una nuova strategia “per diventare leader del retail assicurativo in Europa”, con una “profonda trasformazione del modello di business per aumentare la fidelizzazione della clientela”, con l’introduzione della figura di chief data officer per integrare strumenti di data analytics nello sviluppo di processi e prodotti. Gli investimenti totali del gruppo sono previsti grazie ai risparmi di costo e alla riallocazione di budget “per supportare la strategia e l’innovazione basata su strumenti di data analytics e tecnologia”. Circa la posizione di capitale, Generali segnala di avere un pro-forma economic solvency ratio, una approsimazione del solvency 2, pari al 186% a fine 2014. Per raggiungere i target finanziari la compagnia afferma di essere impegnata a mantenere nel corso del piano un livello di redditività sul capitale (operating return on equity) superiore al 13%.
“La strategia di Generali – ha detto il ceo di Generali Mario Greco – è tutta a perimetro definito. Non faremo acquisizioni, non stiamo guardando, non guarderemo e non considereremo acquisizioni”. Alla domanda se oltre alle acquisizioni, Greco escluda anche nuove dismissioni ha così risposto: “Siamo stati la principale investment bank degli ultimi tre anni. Ora vogliamo lavorare sul business. Generali – ha proseguto – ha la legittima aspirazione di essere il leader dell’assicurazione retail in Europa. Le Generali sono un gigante europeo, la dimensione che abbiamo in Europa ci dice che questo è il nostro Dna, questo è quello che sono le Generali. Sono state da 180 anni un gigante europeo”. “Qui riaffermiamo la centralità dell’Europa per i destini futuri delle Generali, cresceremo in Asia, in America Latina ma rimarremo una società con una fortissima cultura europea”.