L’USB Lavoro Privato esprime tutta la solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici dello scalo di Fiumicino, illness che stanno facendo uno sforzo straordinario per gestire l’emergenza operativa causata dall’incendio che ha devastato il terminal 3 .
Un rogo che ha causato molti danni non solo alle strutture, alle aziende e agli utenti, ma rappresenta anche un dramma per molti lavoratori, che hanno visto andare letteralmente in fumo il loro posto di lavoro ed hanno bisogno di risposte immediate sul proprio futuro.
In attesa che le autorità preposte procedano agli accertamenti sulle cause dell’incendio, ciò che lascia più sorpresi è il fatto che un incidente del genere sia accaduto non solo in uno dei maggiori siti produttivi, ma anche in uno dei luoghi più sorvegliati d’Italia, dove più presenti dovrebbero essere i sistemi di prevenzione e i più stringenti i controlli da parte delle autorità. Viene da chiedersi cosa sarebbe potuto accadere se le fiamme fossero divampate nell’ora di maggior traffico invece che nel momento di minore affluenza.
In questo momento non serve scaricare responsabilità solo sui gestori: si pone la necessità di riflettere come la stessa Autorità di controllo dell’Aviazione Civile, l’Enac, dovrebbe rafforzare il proprio ruolo di sorveglianza e di controllo su tutte le strutture coinvolte nella gestione del trasporto aereo.
Per questo motivo l’USB, che da mesi sta denunciando una carenza dei controlli sulla salute e sicurezza dentro l’aeroporto e il progressivo ridimensionamento del servizio di ispezione e vigilanza a causa dei continui tagli a Enac, chiede che il Presidente Vito Riggio si attivi per ottenere più risorse umane e finanziare per l’espletamento di questo compito dal neo Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Del Rio, e che si faccia promotore di un tavolo di crisi per predisporre un piano di salvaguardia per i lavoratori coinvolti nella situazione che si è venuta a creare a Fiumicino.