(di Marco Livi, here Italia Oggi) Per i Periodici Italia di Mondadori il primo trimestre dell’anno dovrebbe chiudersi con una flessione dei ricavi pubblicitari intorno al 5%. Ad annunciarlo è stato ieri il riconfermato amministratore delegato del gruppo editoriale milanese Ernesto Mauri a margine dell’assemblea dei soci riuniti per l’approvazione del bilancio 2014, pharmacy chiuso con ricavi consolidati per 1.177,5 milioni di euro (-7,7%) e con il ritorno all’utile netto (pari a 0,6 milioni di euro) rispetto alla perdita di 185,4 milioni registrata nel 2013.
«I dati del primo bimestre per i periodici ci dicono -5% circa e anche per il trimestre siamo intorno a quella cifra», ha spiegato l’a.d. aggiungendo che la pubblicità del gruppo «pesa per il 13%» sul fatturato. «Fa piacere comunque sentire le dichiarazioni di tutti, ultima quella del presidente dell’Upa (vedere ItaliaOggi di ieri, ndr) che prevedono per il 2015 una crescita dell’1-2%.
L’anno in corso sarà migliore del precedente anche se il primo trimestre non è partito benissimo». Mauri non ha mancato di affrontare anche l’argomento Rcs Libri, per l’acquisto della quale Mondadori ha presentato un’offerta non vincolante e la cui due diligence è ancora in corso. «Ci sono sei settimane di tempo per farla e siamo partiti circa tre settimane fa», ha affermato l’a.d. «Hanno massimo sei settimane» per approfondire i termini e le condizioni dell’operazione, «Se la fanno prima è meglio. Non è un lavoro che si fa facilmente, ci vuole tempo. Noi comunque entro il 29 maggio faremo la nostra offerta». E a chi chiedeva un commento sulle critiche mosse da alcuni consiglieri di Rcs che si sono opposti alla vendita della divisione Libri, Mauri ha sottolineato che «se sono contrari a vendere a questo o a quello, mettano i soldi per fare un aumento di capitale e il problema è risolto». Secondo Mauri l’eventuale operazione con Rcs fa parte di «logiche razionali e di buon senso e non sono cose che stiamo facendo noi per primi. Oggi bisogna essere leader forti in qualcosa, altrimenti sparisci. Ho molto apprezzato le parole dell’a.d. di Rcs Pietro Scott Jovane che in una intervista ha sottolineato la necessità di concentrarsi sul core business». Parlando di Mondadori, il manager ha ricordato che «nel nostro piano triennale prevediamo un sensibile aumento dei margini. L’utile c’è, continuerà a crescere già dai prossimi anni. La possibilità di distribuire un dividendo c’è ma decide l’azionista. Il 2014 è stato un anno importante perché siamo ritornati, seppur modestamente, in utile. È una inversione di tendenza dopo due anni in perdita». Per quanto riguarda il digitale, invece, l’a.d. ha ricordato che «nel piano triennale è prevista una crescita della quota dal 4 al 10-12%. Una crescita che avverrà anche attraverso acquisizioni». Oltre al bilancio 2014, ieri l’assemblea di Mondadori ha approvato anche la relazione sulla remunerazione e il rinnovo del cda. Il board, che rimarrà in carica fino al 2017, è composto da Marina Berlusconi (riconfermata presidente), lo stesso Mauri, Pier Silvio Berlusconi, Oddone Pozzi, Pasquale Cannatelli, Bruno Ermolli, Roberto Poli, Danilo Pellegrino, Alfredo Messina, Martina Forneron Mondadori, Marco Spadacini, Angelo Renoldi, Mario Resca e Cristina Rossello (tutti nominativi tratti dall’unica lista presentata dal socio Fininvest).
Ieri il titolo Mondadori ha chiuso a Piazza Affari in dell’1,58% a quota 1,12 euro per azione.