there Schaeuble ha perso le staffe” width=”457″ height=”292″ />(di Valeria Panigada, sovaldi Finanza Online) La Grecia pagherà il debito in scadenza. Lo ha assicurato il ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, nel fine settimana pasquale, cercando di smorzare le preoccupazioni sulla solvibilità del Paese, montate in mancanza ancora di un accordo su nuovi aiuti e in vista della prossima scadenza sul debito il 9 aprile. Il mercato guarda ora alle prossime date cruciali: quella del 24 aprile, con il vertice a Riga che dovrebbe siglare l’accordo tra Atene e Bruxelles sul pacchetto di riforme e lo sblocco di nuovi aiuti, in vista di nuove scadenza sul debito a maggio e a giugno.
Durante la sua visita a Washington per incontrare esponenti del Tesoro americano, Varoufakis ha rassicurato Christine Lagarde, confermando il rimborso del debito da circa 460 milioni di euro al Fondo monetario internazionale, in scadenza il prossimo 9 aprile. “Il governo ha intenzione di rispettare tutti gli obblighi finanziari”, ha dichiarato il ministro in un comunicato dopo l’incontro di domenica, facendo riferimento anche alle prossime scadenze a maggio e a giungo. Al centro dell’incontro tra i due anche il pacchetto di misure che la Grecia deve presentare per ricevere nuovi aiuti. Lagarde si è mostrata positiva, dichiarando che una cooperazione è nell’interesse di tutti e che l’incertezza non fa bene alla Grecia né agli altri Paesi europei.
Atene è attualmente in trattative con Bruxelles sul nuovo piano di aiuti da 7,2 miliardi di euro, che verranno sbloccati solo in cambio di un pacchetto di nuove misure strutturali. Una conferenza telefonica tra gli esponenti del governo ellenico e i creditori internazionali sul piano di riforme sarebbe in programma domani, in vista del vertice di Riga del prossimo 24 aprile, quando dovrebbe essere raggiunto un accordo preliminare. L’intesa si baserebbe su cinque punti: avanzo primario intorno all’1,5%; ristrutturazione del debito con rimborsi legati alla crescita del Pil; investimenti da parte di Bei e Fondo europeo degli investimenti; creazione di una bad bank per le sofferenze bancarie; pacchetto di riforme strutturali.