(Repubblica) Il presidente parla del suo futuro: si dedicherà al ruolo di imprenditore, check come scopritore e finanziatore di realtà industriali da far crescere. Sul risanamento del Monte: “Non ero sicuro che ce l’avremmo fatta”
MILANO – Ancora il tempo di traghettare il Monte dei Paschi all’aumento (ennesimo) di capitale, poi Alessandro Profumo lascerà la truppa senese. Il manager ex Unicredit ha deciso che nel suo futuro ci sarà il ruolo di ‘imprenditore’. “Con il superamento dei passaggi rappresentati da Assemblea e aumento di capitale la parte più importante del risanamento della banca potrà dirsi conclusa”. Lo ha annunciato, in una intervista al Corriere della Sera, a poche ore dal deposito della lista da parte della Fondazione Mps e dei soci pattisti, che prevede la conferma sua e di Fabrizio Viola nel ruolo di amministratore delegato. L’operazione di rafforzamento patrimoniale, da 3 miliardi, segue le indicazioni emerse dagli stress test della Bce, che ha chiesto a Mps e Carige di raccogliere nuovi capitali.
“Se dicessi che ero sicuro al 100% di farcela, direi una bugia. Se devo essere sincero non ero mica sicuro”, ha aggiunto su possibili aggregazioni: “Io non avrei dubbi”. Anche sul suo futuro Profumo è stato chiaro: non sarà più nella banca toscana. “Finito l’aumento di capitale, ritengo concluso il mio compito. Aiuterò, se mi sarà richiesto, i soci nella scelta del nuovo presidente. Sono sicuro che il Patto sarà in grado di identificare una persona di alto livello. Farò un po’ in ritardo quello che da tempo sto meditando. L’imprenditore”. E cosa farà? “Vorrei costruire una struttura che fornisca capitali e assistenza a imprenditori medi che vogliano crescere e diventare grandi” spiega Profumo, che aggiunge: “Credo che ci sia in questo Paese una gran voglia di giocare un ruolo all’altezza delle aspettative. L’Italia è piena di imprenditori che con passione e metodo vogliono fare il salto”. L’Italia quindi e non l’estero per Profumo, che spiega come il nostro Paese “ha tutte le carte per tornare ai livelli che merita, per me significa anche mia moglie, mio figlio, una nuora e dei nipoti, cose che contano, non crede?”.
Sul futuro dell’istituto è intervenuto anche il sindaco di Siena, Bruno Valentini: “Faremo di tutto affinché venga mantenuta la sede della direzione generale a Siena e l’unitarietà organizzativa dell’istituto, evitando avventati processi di disgregazione che possano indebolire l’incisività d’intervento sul territorio”. Per il primo cittadino toscano, “prima di dare per scontate le operazioni di fusione con altre banche occorrerà valutare l’andamento effettivo dei conti aziendali”, ha aggiunto nella sua nota, “alla luce delle profonde pulizie di bilancio e dei tagli rilevantissimi nei costi già effettuati, nonché del ruolo temporaneo di azionista da parte dello Stato”.