La divisa elvetica si è rafforzata fino alla parità con l’euro, buy rendendo conveniente per i cittadini della Confederazione andare a consumare sesso nelle strutture della vicina Germania. Nel sud del Paese, al confine con l’Italia, il flusso è inverso. La storia di una madre di Como di 32 anni: tutta la settimana a Chiasso per 70 euro d’affitto al giorno e uno stipendio irraggiungibile nel Belpaese
di FRANCO ZANTONELLI, Repubblica
LUGANO – Il franco forte rivoluziona anche la geografia del sesso a pagamento, spingendo i consumatori svizzeri a far valere la forza della loro divisa fuori dai confini e le donne italiane a offrire la loro prestazione nella Confederazione.
E’ tempo di prezzi stracciati, infatti, nei bordelli tedeschi per i consumatori svizzeri di sesso a pagamento, dopo il rafforzamento del franco nei confronti dell’euro, conseguente all’abbandono del cambio fisso con la valuta unica deciso dalla Banca centrale svizzera il 15 gennaio scorso. Si è infatti scoperto, grazie a una serie di inserzioni apparse su diversi quotidiani, che oltreconfine conviene non solo andarci per riempire il carrello della spesa ma, anche, per frequentare le case d’appuntamenti.
“Approfittate del franco forte”, l’eloquente invito del FKK-Palast di Friburgo, una mega-struttura che assomiglia più a un centro commerciale che a un lupanare. Si pagano 60 euro o 60 franchi d’entrata, altri 60 per l’incontro intimo di mezz’ora con una delle tante ragazze, le cui foto compaiono nella gallery del complesso a luci rosse, quindi si può usufruire, volendo, dei servizi di un attrezzato centro benessere, oltre che di un bar e di un ristorante.
“Da un po’ di tempo gli svizzeri rappresentano il 50 per cento della nostra clientela e, non sempre, abbiamo sufficienti posteggi per tutti”, fa sapere la direzione del bordello tedesco, al portale svizzero 20Minuten. Grazie al al franco forte, gli affari vanno a gonfie vele non solo al FKK-Palast di Friburgo, ma pure al Villa Ascona di Baden Baden e al Chez Eva’s di Costanza, altra località tedesca non distante dal confine svizzero.
Dal canto loro, i tenutari di case d’appuntamenti elvetici, esattamente come le catene di supermercati, sono costretti ad abbassare i prezzi se non vogliono che la loro clientela si getti tra le braccia delle prostitute tedesche. Quello che capita al confine nord della Svizzera non si ripete, però, a sud, visto che in Italia la mercificazione del sesso avviene, prevalentemente, in strada. Così, poprio nei giorni scorsi, il quotidiano Blick ha raccontato la storia di Carly, comasca di 32 anni, frontaliera del sesso: ogni giorno, dal lunedì al venerdì, la giovane donna, sposata e madre di una figlia, attraversa il confine, si insedia in un appartamento di Chiasso, dove esercita il mestiere più vecchio del mondo. Paga 70 euro di affitto al giorno e, alla fine del mese, si porta a casa 8 mila euro.