Continua lo shopping dei vettori mediorientali in Europa. Dopo l’ingresso di Etihad in Alitalia, purchase la compagnia di Doha rileva per 1,5 miliardi il 9,9% della Iag, la holding delle due aerolinee europee. Obiettivo: diversificare i ricavi da petrodollari e i voli verso gli Usa
(di ETTORE LIVINI, Repubblica)
I big del Golfo nuovi re dei cieli: Qatar Airways entra in Ba e IberiaMILANO – Nuovo colpo dei tre big del Golfo nei cieli mondiali. Dopo l’ingresso di Etihad in Alitalia, ad andare all’attacco in Europa è ora la Qatar Airways, entrata con una partecipazione del 9,9% nel capitale della Iag, la holding di controllo di British Airways e di Iberia. “E’ solo un primo passo di un processo che ci porterà verso una maggior integrazione con i nuovi partner – ha comunicato la società – e potremmo anche in futuro far crescere la nostra quota”. Il limite verso l’alto, in questo caso, è il 49%, solgia oltre il quale non è consentito di salire alle aziende extracomunitarie nei vettori Ue, pena la perdita dei diritti di volo.
Un passo alla volta, il tridente degli emiri sta rivoluzionando la mappa dei cieli globali. L’aeroporto di Dubai – base della Emirates – è diventato nel 2014 il più grande del mondo per i collegamenti internazionali con 69 milioni di passeggeri contro i 68 di Londra Heathrow. Etihad ha acquistato in serie partecipazioni nella svizzera Darwin, in Air Serbia e Alitalia. E al trend si aggancia ora anche Qatar, consolidando i suoi storici legami commerciali con Ba e l’aerolinea spagnola attraverso l’investimento finanziario nel capitale. Soldi utilissimi per finanziare l’espansione dell’alleanza: la Iag ha appena lanciato un’offerta per comprare l’irlandese Air Lingus, con l’obiettivo di mettere le mani su un certo numero di preziosissimi slot a Heathrow.
L’Europa, in questo caso, è solo un primo passo. Il vero obiettivo sono gli Stati Uniti, dove il tris del Golfo ha iniziato a costruire negli ultimi mesi un network sempre più capillare. Solo nell’ultimo anno hanno aumentato del 42% i loro voli, raggiungendo 11 città in più negli States. E una base solida in Europa (Roma, per dire, per Etihad) è la conditio sine qua non per l’assalto al mercato a stelle e strisce. I numeri, almeno finora, dicono che questa strategia sta pagando. Negli ultimi due anni Etihad ha incrementato i suoi passeggeri del 43%, Emirates del 34% e Qatar del 27%. Buona parte dell’espansione delle tre aerolinee è stata finanziata con i ricchi proventi dei petrodollari ed è fondata su enormi ordini di superaerei nei prossimi anni. L’unica incognita è l’effetto del crollo del prezzo del greggio sui loro programmi nel prossimo futuro.