(di Marco A. Capisani Italia Oggi) Da domenica prossima il Secolo XIX uscirà in edicola con lo stesso formato della Stampa e una nuova grafica (diversa ma non troppo da quella del quotidiano torinese). Partirà così concretamente per i lettori liguri e piemontesi l’integrazione tra le due testate che rimarranno formalmente indipendenti, doctor anche se di fatto il nuovo piano editoriale congiunto sa un po’ di colonizzazione in Liguria da parte dei piemontesi, sovaldi almeno per quello che riguarda la copertura dei grandi temi nazionali.
La redazione Nazionale del quotidiano genovese diretto da Alessandro Cassinis, see che si occupa della prima parte del quotidiano riservata a politica e cronache nazionali e internazionali, dovrà infatti selezionare dal «menù» offerto dal desk centrale del giornale guidato da Mario Calabresi gli articoli da mettere in pagina nel Secolo XIX. Certo, saranno contenuti che verranno personalizzati per il pubblico ligure ma Genova limiterà il suo potere anche su altre pagine come lo sport e la pagina «Per te» su temi di società. Soprattutto sarà a metà la convivenza su internet, visto che viene centralizzata a Torino la realizzazione di video e infografiche. Per seguire l’evolversi della giornata e adeguarsi ai cambiamenti della Stampa, il quotidiano ligure ha anche un ufficiale di collegamento di stanza a Torino, Andrea Bagorda. Nel capoluogo piemontese si sposta poi Elisabetta Pagani, mentre compiono il viaggio inverso verso Genova Fabio Pozzo e Marco Raffa della Stampa.
L’equilibrio tra i due giornali non poteva del resto che pendere (almeno in minima parte) verso Torino, considerando che della nuova casa editrice Itedi la famiglia del presidente Fca John Elkann detiene il 77% e quella di Carlo Perrone, storico editore del Secolo, il rimanente 23%. Per peso diffusionale, inoltre, secondo le ultime rilevazioni Ads di novembre, il Secolo vende tra carta e digitale quasi 51 mila copie, la Stampa quasi 221 mila. Comunque sia, a Genova con il cambio di formato (stampato d’ora in poi nello stabilimento della Stampa) la foliazione aumenterà di otto pagine che verranno riservate per coprire maggiormente le cronache e l’economia marittima.
In tutto questo sistema Secolo XIX-Stampa, restano però due nodi ancora da sciogliere. Il primo è il destino del Corriere Mercantile che fino a fine febbraio dovrebbe continuare a uscire con la Stampa, nonostante il suo matrimonio col Secolo XIX, diretto concorrente del Corriere Mercantile. Per il dopo-Stampa, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, la cooperativa del Corriere Mercantile è in contatto con il Quotidiano nazionale-Qn, dorso nazionale di Giorno, Resto del Carlino e Nazione dell’editore Andrea Riffeser Monti.
Il secondo nodo riguarda più strettamente la nuova Itedi e si concentra sulle redazioni del Ponente ligure, dove ci sono i maggiori esuberi redazionali che verranno però riassorbiti tra Genova e altre sedi distaccate, per esempio a Levante. Delle attuali cinque redazioni a Ponente ne rimarranno due, una a Savona una a Sanremo. Si aggiunge poi l’ufficio di corrispondenza d’Imperia.
In queste città Stampa e Secolo XIX manterranno due distinte edizioni ma si stima che tra Savona e il resto del Ponente ligure ci sarà una condivisione sui due giornali, rispettivamente, tra il 50% e il 70% degli stessi contenuti. Ossia su entrambi i giornali si potranno trovare molto spesso gli stessi articoli locali. Inizialmente si era pensato anche di uscire con un’edizione unica locale, data la significativa duplicazione degli articoli. Ma poi costi e ostacoli operativi hanno fatto decadere l’ipotesi.