(di F. Q.) Il Cremlino, tadalafil dopo il declassamento del rating del Paese, taglia le uscite dello Stato ma introduce aiuti per industria, infrastrutture e agricoltura. Sull’economia pesanno, oltre al crollo del prezzo del petrolio, le misure restrittive introdotte dall’Occidente. Ma a sorpresa il nuovo governo greco si schiera contro l’inasprimento che i ministri degli Esteri della Ue vogliono varare giovedì
Giù del 10% le spese in tutti i settori, esclusi solo gli armamenti e il sociale. E aiuti per 3,7 miliardi di dollari alle banche. Mentre all’agricoltura andranno 700 milioni. Sono i punti principali del piano anticrisi reso pubblico dal governo russo due giorni dopo il declassamento a “spazzatura” del rating del Paese da parte dell’agenzia Standard & Poor’s. Un verdetto che sta facendo ulteriormente crollare il valore del rublo, sceso a 67 contro il dollaro, mentre l’economia di Mosca continua a soffrire – per quest’anno è atteso un calo del Pil del 4% – a causa del crollo del prezzo del petrolio e delle sanzioni occidentali per la crisi ucraina. Ma ora, su questo fronte, il premier Dmitri Medvedev e il presidente Vladimir Putin possono contare su un alleato inatteso: il neopremier greco Alexis Tsipras, che martedì ha anticipato la propria opposizione a un inasprimento delle misure ritorsive applicate dall’Unione europea dopo l’annessione della Crimea.
Piano da 21,2 miliardi per contrastare il calo del Pil – Il piano composto da 60 articoli, che è stato firmato martedì da Medvedev, prevede appunto sforbiciate del 10% quest’anno e del 5% nel triennio 2016-2018 alle uscite dello Stato ma al tempo stesso concede aiuti a società del settore finanziario, all’industria, al comparto infrastrutturale e all’agricoltura. Secondo l’agenzia di stampa Itar-Tass, la somma totale dello stanziamento per il piano è di circa 21,2 miliardi di dollari. “E’ stato deciso di rinunciare all’aumento della spesa. Anzi, alla fine ci aspettiamo che il livello di spesa sarà inferiore a quello inizialmente previsto”, ha spiegato il ministro delle Finanze Anton Siluanov. L’intervento si è reso indispensabile a fronte del taglio del merito di credito della Russia, che pure il portavoce di Putin Dmitry Peskov ha imputato a “una valutazione dettata da motivazioni politiche” sostenendo che “di conseguenza è improbabile che le aziende possano tenerne conto”. In realtà, secondo il ministro dell’Economia Aleksej Uljukaev la decisione potrebbe comportare per il Paese un danno per il Paese della portata di 20-30 miliardi di dollari, a cui si aggiunge quello legato alle sanzioni – perdite per 40-60 miliardi – e ai 180 miliardi di guadagni sfumati nel caso i corsi del greggio rimangano inchiodati intorno ai 60 dollari al barile.
La sponda di Tsipras a Mosca che spacca il Consiglio Ue – In questo quadro, però, il Cremlino sembra poter contare sul supporto del nuovo esecutivo di Atene. Giovedì i ministri degli Esteri dei ventotto Paesi europei, convocati dall’Alto rappresentante Federica Mogherini, si riuniranno a Bruxelles per decidere come muoversi nei confronti della Russia, mentre nell’est del Paese resta altissima la tensione tra separatisti russofoni e nazionalisti ucraini. Ma martedì, dopo che il Consiglio europeo ha diffuso un comunicato in cui i leader degli Stati membri chiedono alle diplomazie nazionali di valutare “ulteriori misure restrittive, per una veloce e piena attuazione degli accordi di Minsk”, il neo premier greco si è messo di traverso facendo sapere di non aver dato il proprio via libera. Tsipras, tramite il suo segretariato, ha fatto sapere che quella nota “è stata emessa senza la prevista procedura per ottenere il consenso dagli Stati, e in particolare senza assicurarsi del consenso della Grecia. In questo contesto, Atene non è d’accordo con la dichiarazione”. Pare che la perplessità greca rispetto al testo fosse nota e il Consiglio europeo avesse proposto inserire una nota in cui si precisava la posizione del Paese. Offerta rifiutata: per ora Tsipras, che nei prossimi giorni inizierà i negoziati con i creditori per il taglio del debito, fa muro contro muro. Il che potrebbe creare non pochi problemi giovedì, visto che per l’adozione di nuove sanzioni è richiesta l’unanimità.