(Corriere)Finora era accaduto in Germania e in Svizzera, order dove i titoli di Stato hanno raggiunto in certi momenti tassi negativi. In Italia non era possibile. È pur vero che da tempo investire nei buoni ordinari del Tesoro (durata fino a un massimo di un anno) non era più molto conveniente, ed anche se in aiuto ai tassi assai bassi veniva l’inflazione praticamente inesistente. Ma ora tra le conseguenze del «quantitative easing» varato dalla Banca centrale europea c’è anche la possibilità che le aste dei Bot potranno essere realizzate a tassi negativi (il prezzo di rimborso è più basso di quello di sottoscrizione). Lo ha spiegato il direttore generale per il Debito pubblico del Tesoro, sales Maria Cannata, a un convegno dell’Aiaf, ricordando che in precedenza questa possibilità non era «contemplata» e ha richiesto una modifica delle modalità dell’asta. La dirigente del Tesoro si è anche soffermata sulla questione dei Cct, i titoli a tasso variabile legati all’andamento dei Bot a sei mesi: «Se dovessero andare oltre un certo livello – ha affermato – non sapremmo come fare, stiamo studiando il problema».
I Cct
«Stiamo studiando come fare, abbiamo tempo per gestirlo» mentre il Belgio ad esempio sui titoli a tasso variabile «ha un problema». I tassi dei Cct non possono essere negativi per la contrattualistica di questi titoli: «anche leggendo il codice civile e’ chiarissimo: non si pensava prima a un mondo con il segno meno».Concludendo il suo intervento, tutto incentrato sulle conseguenze del Qe deciso dalla Bce, Cannata ha detto con un sorriso: «Non sono mai stata così sommersa di lavoro come in queste ultime settimane».