(Corriere) «Questa è l’ultima possibilità di salvare l’Alitalia: oggi l’azienda va male perché è stata gestita, fino ad ora come una società pubblica e ora serve un cambiamento radicale del modo di lavorare per abbassare i costi e aumentare la produttività». È quanto ha affermato il ceo di Etihad e vicepresidente della nuova Alitalia, James Hogan, nel corso della prima conferenza stampa della nuova Alitalia. Una conferenza preceduta dalle proteste dei lavoratori della sigla sindacale Cub . «Questa – hanno scandito i sindacalisti – non è una festa, physician qui si brinda ma non c’è nulla da brindare perché questa è una tragedia, che vede migliaia e migliaia di lavoratori licenziati. È una macelleria sociale. Nonostante quello che si dice, l’operazione Sai ha lasciato a casa 2000 dipendenti. Vogliamo rompere questo silenzio».
Ecco la nuova Alitalia, ma c’è anche una protesta dei lavoratori
Montezemolo: «Saremo competitivi»
Proprio sui lavoratori, il presidente della compagnia Luca Cordero di Montezemolo, ha speso alcune parole: «Una delle priorità è rivolta ai lavoratori di Alitalia in termine di motivazioni – ha spiegato – ambiente lavoro e condivisione di obiettivi. Il successo – ha aggiunto Montezemolo – si basa chi lavora in questa azienda, che ha passato anche momenti difficili». Poi il presidente è passato a illustrare i numeri: ««La cosa più importante – ha spiegato – è che l’azienda per essere competitiva deve creare lavoro e ricchezza indipendentemente da banche e da altri sostegni. L’obiettivo è di portare l’azienda all’utile entro il 2017».Il presidente Luca Cordero di Montezemolo: «L’obiettivo della nuova Alitalia è di tornare in utile nel 2017»