Molti i segni, medicine molti i fatti
che fanno oggi ritenere prossimo
l’annuncio della
candidatura a White House per il 2016
di Jeb Bush
Negli Stati Uniti, dai tempi dei tempi, un’infinità di figli, nipoti e, in qualche caso, generi, seguendo le orme di padri, nonni e suoceri, si sono dati con profitto e successo alla politica.
Per primi, ai massimi livelli, gli Adams.
Presidente dal 1797 al 1801, John Adams vide il figlio John Quincy vincere la corsa verso White House nel 1824, entrare in carica nel 1825 e restarci fino al 1829.
Di più, il nipote di John, Charles Francis Adams, si candidò nel successivo 1848 alla vice presidenza, peraltro senza successo.
E che dire degli Harrison?
Uno di loro (Benjamin) era tra i firmatari della Dichiarazione di Indipendenza, il di lui figliolo William presidente dal 4 marzo al 4 aprile 1841 (causa una polmonite, la più breve permanenza in carica), il nipote di quest’ultimo – il secondo Benjamin – capo dello Stato dal 1889 al 1893.
Venendo in qua negli anni, ecco i due Roosevelt (Theodore e Franklin Delano) la cui parentela, peraltro, era alla lontana.
Anche il presidente William Taft ebbe un figlio in carriera.
Robert – così si chiamava – Taft, un ‘vero’ repubblicano se mai ve ne fu uno, aspirò in almeno tre occasioni alla nomination Gop, ma fu sempre sconfitto.
Da non dimenticare, altresì, i due La Follette, l’uno dopo l’altro in gara senza grandi successi per ogni e qualsiasi incarico.
Tutti, poi, conoscono le vicende riguardanti la famiglia Kennedy.
Sulla scia di John – in carica a White House dal 20 gennaio 1961 alla morte (22 novembre 1963) – Robert, candidato in corsa nel 1968 vittima di un attentato, Ted invano alla ricerca della nomination nel 1980 e una vera pletora di figli e nipoti.
Venendo a noi, nel momento in cui appare sempre più certa in vista del 2016, la candidatura dell’ex governatore della Florida Jeb come obliare i Bush?
George Herbert, ovviamente, presidente dal 1989 al 1993, suo figlio George Walker, capo dello Stato per due mandati fino al 2009, e, perché no?, il nonno di quest’ultimo Prescott, importantissimo senatore.
Innumerevoli, poi, ove si scenda appunto ai governatorati, le dinastie locali.
Citerò solamente Huey e il fratello Earl Long, della Louisiana in ragione della grande importanza storica del primo.
Se si guarda, infine, ai candidati sconfitti nel corso delle primarie, va rammentato che Mitt Romney, battuto da McCain nel 2008 tra i repubblicani, era figlio di George Romney, a sua volta eliminato ancora nelle primarie nel 1968 da Richard Nixon.
Differente, all’evidenza, il caso Hillary Rodham Clinton, trattandosi della prima moglie di un presidente che abbia provato ad arrivare alla Casa Bianca con le proprie gambe e del più serio pretendente alla nomination democratica per il 2016, sempre che la salute la sostenga.
3 gennaio 2015