Al via il progetto di prevenzione primaria firmato da Villa Santa Maria, discount che partirà negli istituti delle Comunità Ebraiche di Roma, Milano, Torino, Firenze e Trieste.
Tavernerio, 5 gennaio 2015 – La battaglia contro l’autismo sbarca negli asili nido e nelle scuole materne italiane. A partire dal mese di gennaio negli istituti delle Comunità Ebraiche di Roma, Milano, Torino, Firenze e Trieste prenderà infatti il via il progetto di prevenzione primaria “La salute psicomotoria”, prescription che prevede l’individuazione di eventuali ritardi nello sviluppo del bambino, che possono rappresentare un campanello d’allarme anche per l’autismo, attraverso l’osservazione dei piccoli in età pre-scolare mentre sono in un ambiente ludico.
L’iniziativa, frutto del lavoro di Villa Santa Maria, ed centro con sede a Tavernerio (Como) specializzato nella cura e riabilitazione di bambini e ragazzi affetti da autismo e patologie neuropsichiatriche, sarà realizzata in collaborazione con AME (Associazione Medica Ebraica – Italia) e Sochnut Italia – Agenzia Ebraica per Israele. Il progetto, voluto e finanziato da UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) tramite i fondi dell’8 per mille, prevede un impegno biennale per il 2015 e 2016, ed è frutto della collaborazione pluriennale con l’Ospedale Hadassah di Gerusalemme, l’Università Ebraica di Gerusalemme e il Centro di diagnosi e riabilitazione pediatrica dell’Ospedale di Beer Sheva (Israele), diretto dal 1990 al 2012 dalla dottoressa Marina Norsi, tutte realtà all’avanguardia nei rispettivi ambiti.
Modello per l’intervento sarà l’esperienza positiva del primo programma di questo tipo mai realizzato in Italia, quello condotto da Villa Santa Maria tra il 2012 e il 2013 nella Scuola della Comunità Ebraica di via Sally Mayer a Milano. Suddiviso in tre fasi, quella di formazione degli educatori scolastici, quella di osservazione dei bambini e quella dei laboratori ludico-motori, il progetto utilizza una serie di strumenti di misurazione dello sviluppo psicomotorio elaborati ad hoc dalle terapiste e psicologhe della clinica comasca per essere utilizzati contestualmente a test standardizzati già comunemente in uso. In questo modo sarà possibile osservare e valutare in termini oggettivi i bambini fin dai primi mesi di vita, e individuare eventuali campanelli di allarme rispetto a ritardi dello sviluppo.
“L’aumento impressionante dei disturbi dello sviluppo ha notevolmente innalzato il livello di allarme nei genitori”, spiega il professor Enzo Grossi, Direttore scientifico di Villa Santa Maria. “Questo programma consente di fare uno screening sistematico in ambiente scolastico, cogliendo piccoli segnali di allarme che preludono a patologie dello sviluppo infantile nella condotta globale, nella gestualità, nei caratteri della motricità, nella comunicazione nel gioco, nelle difficoltà e, soprattutto, nell’efficacia delle risposte a determinati stimoli”.
Non solo. L’osservazione dei bambini consentirà di cogliere anche capacità particolarmente sviluppate. Nel corso della prima esperienza di questo tipo, a fronte di un 17% di bambini con problematiche in una o più aree dello sviluppo, ben il 30% ha mostrato capacità avanzate.
In un caso o nell’altro, i risultati saranno un punto di partenza fondamentale per ulteriori approfondimenti sui bambini, utili soprattutto per affrontare tempestivamente eventuali disturbi dello sviluppo, la cui diffusione è in forte e costante aumento. Attualmente quasi il 10% dei bambini è infatti interessato da problemi che possono andare dal semplice ritardo di lettura fino alle sindromi dello spettro autistico, per le quali un intervento precoce può fare una differenza enorme per la qualità della vita del paziente.