Mediobanca Securities, in attesa che Atlantia pubblichi i risultati del terzo trimestre il 7 novembre, prevede ricavi in crescita del 20,3% a 1,428 miliardi (consenso a 1,455 miliardi), grazie al consolidamento di Aeroporti di Roma per cui è prevista una crescita dei ricavi del 19,1% a 226,5 milioni di euro. Gli esperti stimano anche una crescita del 5,3% anno su anno della riscossione dei pedaggi autostradali nonostante i dati sul traffico, già noti, mostrino una crescita praticamente piatta in Italia (+0,4%) che però sarà compensata da un incremento del 2,5% anno su anno all’estero.
Il margine operativo lordo dovrebbe crescere del 22,1% a 958,3 milioni (consenso a 956,6 milioni), sostanzialmente alla stessa velocità dei ricavi grazie ai proventi straordinari per 25 milioni da parte delle aree di servizio in Italia e nonostante l’impatto leggermente diluitivo di AdR (l’ebitda margin consolidato stimato al 67,1% comprende un margine del 52,6% per AdR). L’ebit invece salirà del 9,9% a 675,2 milioni (consenso a 714,2 milioni). Infine l’utile netto è visto aumentare del 19,6% rispetto al terzo trimestre 2013 a 330 milioni (consenso a 299 milioni) grazie a un tax rate in diminuzione del 36,1% (contro il 40% della prima metà di quest’anno).
Gli esperti della banca d’affari hanno rivisto le loro stime di quest’anno e dei prossimi due anni al fine di comprendere alcuni recenti avvenimenti e aggiornamenti delle stime: la cancellazione del contratto Ecomouv da parte del governo francese (150 milioni di ricavi e 20 milioni di ebitda all’anno); le nuove prospettive 2015 per il traffico autostradale italiano, passate da +1,1% a +0,8% su base annua; l’estensione della concessione per Autostrade Meridionali al 2015, anche se è scaduta nel 2012.
E ancora: l’aumento delle stime sul traffico aereo per AdR da +4% a +5% su base annua; l’aumento delle prospettive per quest’anno sul traffico autostradale in Polonia da +3% a +7% su base annua; i maggiori accantonamenti per i servizi di costruzione a causa del prolungato periodo di bassi tassi di interesse; e infine, l’aumento del tax rate consolidato dal 36% al 37% dopo l’aumento del tasso di imposta sulle società in Cile dal 20% al 25%.
Nel complesso Mediobanca per la fine di quest’anno ha ridotto le proprie stime dell’1,9% per i ricavi (5,083 miliardi dai 4,244 miliardi del 2013) e del 5,5% per l’utile netto (842 dai 638 milioni del 2013). L’impatto negativo (-0,5 euro) sulla valutazione è dovuto essenzialmente a un’aliquota fiscale più elevata, mentre Ecomouv ha un impatto trascurabile dato che la società riceverà 850 milioni di indennizzo che la banca d’affari sconta nel 2015 e compenserà gli utili mancanti e l’annullamento di 652 milioni di euro di diritti di concessione finanziaria.
“Non ci aspettiamo grandi sorprese dai risultati di Atlantia considerando anche che i dati sul traffico sono già stati segnalati”, sottolineano gli analisti. Un eventuale aggiornamento delle stime del traffico nel prossimo trimestre dovrebbe attirare l’attenzione degli investitori, focalizzati anche sulla potenziale vendita di una quota di AdR ad ADIA o ad altri investitori internazionali, a seguito della partnership tra Alitalia ed Etihad Airways (il via libera della Commissione Europea è previsto entro il 17 novembre).
Si aspettano indicazioni anche su eventuali variazioni del patto parasociale di Sintonia (principale azionista di Atlantia, 45,564% del capitale), il cui annullamento può essere richiesto (anche parzialmente) entro la fine di quest’anno. Sulla base di quest’analisi Mediobanca ha confermato la raccomandazione outperform e il target price a 23 euro su Atlantia che a Piazza Affari cede lo 0,86% a 18,52 euro.
di Tommaso Ferrari Milano Finanza